A TU PER TU – Giancarlo Baroni

A TU PER TU

UNA RETE DI VOCI

L’ospite di oggi della rubrica A TU PER TU è Giancarlo Baroni.
Poeta (e anche valido fotografo) scrive, con intensità mai scevra da un filo di ironia, narrativa e poesia.
È stato per anni collaboratore delle pagine culturali della “Gazzetta di Parma”. Oggi registra le cose, gli eventi e i mutamenti, tramite i versi delle sue poesie e gli scatti fotografici. Con uno sguardo mai banale, mai scontato, ispirato dalla ricerca di bellezza e della residua umanità che è ancora possibile scorgere, a tratti, nelle nebbie di questo nostro tempo.

Due annotazioni:

queste mie note sono volutamente brevi perché il vero nucleo di interesse sono le risposte delle autrici e degli autori. La mia breve introduzione ha solo la funzione di incuriosire invitando ad approfondire, scoprendo di più dei vari scrittori, poeti ed artisti, del loro pensiero e dei loro lavori letterari ed artistici.
La seconda annotazione riguarda l’ottimo riscontro che sta avendo questo ciclo di interviste in termini di letture, visualizzazioni e più in generale a livello di interesse, curiosità, dialogo tra autori e lettori.
Se l’interesse si confermerà costante potrebbe nascere un’iniziativa editoriale legata a questa iniziativa. Se son rose…
Qui ed ora, buona lettura dell’intervista di Giancarlo Baroni e a presto, IM   

baroni cover

L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio. Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine. Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira. Saranno volta per volta le stesse domande. Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica.
 

5 domande

a

Giancarlo Baroni

 
  • Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?
Credo di essere una persona sobria, riservata, più inquieta di come appare. Preferisco stare sulla soglia anziché sotto i riflettori, ma non mi piace risultare invisibile.
  • Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore) indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni? Cita eventualmente qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale. Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica). Qualche riga in cui ci parli del tuo rapporto più intimo con questa tua opera recente.
La mia ultima raccolta di versi si intitola I nomi delle cose (puntoacapo edizioni, 2020). Parla dei nomi e delle cose della vita: la guerra, la violenza, la sopraffazione, la pietà e la sua assenza, la speranza, la bellezza, la morte. Un’ampia sezione è dedicata all’arte: pittori, scultori, quadri, statue…
Vorrei che nomi e parole si mettessero in ascolto delle cose e non le ingabbiassero, tentassero di comprenderle cogliendone segrete vibrazioni. Il libro ha avuto diverse e positive recensioni, superiori alle mie aspettative. A cosa servono segnalazioni e  recensioni? Certamente a gratificare chi li riceve, ma soprattutto ad ampliare e a dilatare gli orizzonti del libro che scopre, attraverso gli occhi di appassionati ed esperti lettori, significati nuovi e inattesi. Moltiplicando gli sguardi si moltiplicano le prospettive e le interpretazioni. Difficile privilegiare perciò una recensione anziché un’altra: tutte insieme formano una specie di mosaico interpretativo di cui ognuna è una tessera.
  • Fai parte degli autori cosiddetti “puristi”, coloro che scrivono solo poesia o solo prosa, o ti dedichi ad entrambe? In caso affermativo, come interagiscono in te queste due differenti forme espressive?
Ho pubblicato il mio primo libro nel 1990, una plaquette di versi dallo strano titolo: Enciclopatia. Nel 1992 e nel 1996 sono usciti due miei romanzi brevi: Irene, Irene e Gli amici di Magnus. Del 2004 è il volume di riflessioni letterarie che riunisce brevi saggi e recensioni apparse sulla “Gazzetta di Parma” alla cui pagina culturale ho collaborato per quasi vent’anni. Questo libro si intitola Una incerta beatitudine, che è poi il sentimento     che provo quando scrivo.
Dopo quei due romanzi non ho più scritto narrativa (la mia attenzione alle parole mi distraeva dalla trama) e ho continuato però a scrivere prosa: recensioni, brevi saggi…
Il linguaggio in cui mi sento comodamente a casa mia è senza dubbio la poesia: sette le raccolte fino ad ora stampate.
Tento di fare una poesia che sia allo stesso tempo comunicativa ed allusiva, comprensibile ed elegante; ci provo.
  • Quale rapporto hai con gli altri autori? Prediligi un percorso “individuale” oppure gli scambi ti sono utili come stimolo per la tua attività artistica personale? Hai dei punti di riferimento, sia tra gli autori classici che tra quelli contemporanei?
Leggo pochissimi romanzi, parecchia poesia e molta saggistica. Trovo nei libri  che leggo stimoli, suggerimenti, riflessioni, emozioni che alimentano la mia creatività. Il confronto con altri scrittori è per me fondamentale; i libri creano una specie di rete che li tiene uniti e li mette in costante relazione.
 
  • L’epidemia di Covid19 ha modificato abitudini, comportamenti e interazioni a livello globale? Quali effetti ha avuto sul tuo modo di vivere, di pensare e di creare? Ha limitato la tua produzione artistica o ha generato nuove forme espressive?
La pandemia ha generato e tuttora continua a generare angosce, ansie, preoccupazioni. La paura non ossessiva va rivalutata, è un sentimento e una condizione psicologica che spingono ad essere più prudenti e responsabili verso se stessi e nei confronti degli altri, più consapevoli dei pericoli oggettivi e dei propri limiti. La prudenza va elogiata: la mia prudenza è la tua salvezza e viceversa.
A causa del virus il mio modo di vivere è peggiorato (penso sia così per tutti), trovo però nella lettura, nella scrittura poetica e nella fotografia (sono un poeta per passione e un fotografo per diletto) conforto, aiuto e sollievo. In questi ultimi mesi ho scritto parecchio e sono soddisfatto di alcuni risultati. Sto scrivendo anche poesie dedicate ai nipoti e ai bambini.
Durante la clausura e anche successivamente, lo sguardo e la mente pare abbiano intuitivamente imparato a concentrarsi sui particolari, sui dettagli; il cuore, nonostante errori, tensioni e fibrillazioni, sembra prestare più attenzione ai sentimenti e alle questioni che contano.

baroni biogr

Giancarlo Baroni, poeta per passione e fotografo per diletto, è nato a Parma, dove abita, nel 1953. Ha pubblicato due romanzi brevi, qualche racconto, un testo di riflessioni letterarie, otto libri di poesia e, fuori commercio, tre piccoli libri fotografici. Le due ultime raccolte di versi si intitolano I nomi delle cose (puntoacapo editrice, 2020) e Il colore del tempo (Quaderni della Fondazione Daniele Ponchiroli). Ha coordinato, assieme a Luca Ariano, l’antologia Testimonianze di voci poetiche. 22 poeti a Parma (puntoacapo editrice, 2018). Nel 2009, 2010 e 2011 ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio 3) diverse sue liriche, alcune in occasione del Festival della Filosofia di Modena. Per quasi vent’anni ha collaborato alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”. Sue poesie sono presenti in siti, blog, riviste cartacee e on line, antologie. Un’ampia, recente e significativa scelta dei suoi versi è presente in “Ossigeno Nascente. Atlante dei poeti contemporanei”.   Sulla rivista on line “Pioggia Obliqua. Scritture d’arte” cura una pagina intitolata “Viaggiando in Italia”; collabora a “Margutte. Non-rivista on line di letteratura e altro”.

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