Un uomo e un personaggio

Eco

“Quando tutti gli archetipi irrompono senza decenza si raggiungono profondità omeriche. Due cliché fanno ridere. Cento commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando tra di loro e celebrano una festa di ritrovamento”.
Queste parole sono di Umberto Eco, uno piuttosto noto anche qui in America. Non sono sicuro di averne colto il significato in tutto e per tutto. Però so che mi piacciono. Mi sembra che vadano a pennello anche per ‘Casablanca’. Inoltre, come potete ben capire, quando si parla di ritrovamenti io mi sento perfettamente a mio agio. Sono e rimango trovarobe, in fin dei conti. Mi piace scoprirle, perderle o fingere di perderle per poi fingere di ritrovarle o ritrovarle veramente.”
Sono le parole di un mio racconto, “Suonala ancora Sam”, scritto anni fa per il sito della Bompiani “Speaker’s Corner” su sollecitazione di una mia amica che lavorava nell’ufficio stampa della BUR. La mia amica Umberto Eco lo aveva conosciuto di persona. Io no. O forse sì. Avevo conosciuto, pur senza incontrarlo mai, la sua autorevolezza umana, quel sorriso costante di chi si diverte a studiare e cercare di capire, quel sorriso tenace di chi non cede agli accordi beceri e alle miserie del mondo della cultura e della vita in genere. E, anche se lui probabilmente ne avrebbe riso, mi ero sentito in diritto di inserirlo in un mio racconto. Perché il dono di alcuni è quello di essere persone e allo stesso tempo personaggi. Come uno dei protagonisti di Guerra e Pace, o come Dylan Dog, come Achab, come Guglielmo da Baskerville. Un fumetto, un’icona, un simbolo, una persona che sai che è lì, a fare da barriera all’assurdo, al nulla, alla retorica della politica che con insulsaggini preconfezionate ci avvelena e ci affama, anche spiritualmente.
Umberto Eco era un uomo ed un personaggio.
E i personaggi non muoiono mai.

http://www.ivanomugnaini.it/suonala-ancora-sam/

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