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ELOGIO ALLA FOLLIA – scadenza prorogata al 30 aprile


ELOGIO ALLA FOLLIA

per poesie e racconti a tema libero

CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE

Prima edizione

scadenza prorogata al 30 aprile 2018

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Il presente concorso si ispira al nome dell’Editrice Divinafollia, che pubblicherà in volume gli elaborati vincitori.

Se avete nel famoso cassetto (o anche altrove) uno scritto che avete sempre tenuto in disparte, quasi fosse radioattivo, tagliente o ustionante, se non avete mai osato farlo leggere a qualcuno, è il momento di recuperarlo, metterlo dentro un bel file ed inviarlo qui, a questo concorso.

Se non lo avete, prendete un foglio e una penna, oppure un computer e una tastiera, e date libero sfogo a ciò che più vi scalda, di amore o di rabbia, di sesso o di cervello, nella carne e nella mente, nella realtà e nell’immaginazione.

Cerchiamo testi da selezionare e li vogliamo sopra le righe, o attraverso le righe, asimmetrici, sghembi, di sbieco, insomma testi liberi per spunto, tema e forma espressiva. Ispirati da una sana, umanissima follia creativa.

Testi in versi o in prosa in cui la vostra vena ispiratrice è stata debordante, guidata da un’emozione febbrile, sincera e intensa, quella che non di rado consente di vedere oltre: gli stati d’animo, le pulsioni, i desideri, la gioia, la rabbia e mille altre sensazioni vibranti e prive di filtri protettivi.

La tematica è del tutto libera (il titolo del concorso non è vincolante e non indica un tema a a cui attenersi). Verranno accolti scritti di qualsiasi tenore espressivo. Verranno esclusi solamente gli elaborati con contenuti offensivi della dignità delle persone, denigratori o con discriminazioni razziali e sessuali.

Per il resto, il campo è libero; e la fantasia creativa sarà un ingrediente molto ricercato e apprezzato in fase di lettura e selezione.

NORME DI PARTECIPAZIONE

Il Concorso prevede la selezione di scritti poetici e narrativi.

Saranno accettati sia testi inediti che testi pubblicati on line o in antologie. Sono accettati inoltre poesie e brani di narrativa estratti da libri autopubblicati (self publishing).

Saranno invece esclusi testi precedentemente pubblicati in volume cartaceo dotato di codice ISBN.

In ogni caso è richiesto che, all’atto dell’invio, gli autori siano in possesso dei diritti relativi agli elaborati da loro inviati. L’invio corrisponde ad un dichiarazione in tal senso.

LETTURA E SELEZIONE

Mano a mano che perverranno, alcuni dei testi migliori potranno essere inseriti, indipendentemente da quella che sarà la classifica finale del Concorso, nella rivista telematica DEDALUS: corsi, testi e contesti di volo letterario, http://www.ivanomugnainidedalus.wordpress.com . L’inserimento dovrà essere concordato tra la redazione e del sito e l’autrice o l’autore dell’elaborato selezionato. Verrà richiesta agli autori una dichiarazione in cui specificano che i testi sono inediti, di loro proprietà e liberi da vincoli editoriali.

Nel sito DEDALUS sono presenti, preceduti da un commento introduttivo, liriche, prose e interventi critici di alcune delle voci più significative del panorama letterario contemporaneo e di alcuni autori giovani o emergenti dotati di personalità e talento.

Il Concorso si articola in due Sezioni: POESIA e NARRATIVA.

Si partecipa alla Sezione Poesia con liriche oppure con brevi prose poetiche.

Si può inviare da una ad un massimo di tre poesie. La lunghezza massima è di 50 versi ciascuna. Si potranno inviare, in alternativa, da una a tre prose liriche. Ciascuna di esse dovrà essere contenuta in una sola cartella standard.

La Sezione Narrativa è riservata a scritti in prosa di qualunque tipo e genere (racconti, lettere, considerazioni, divagazioni, brani di diario e qualsiasi altro testo creativo scritto nella forma narrativa).

Per la sezione Narrativa potranno essere inviati da uno a tre elaborati. Ciascuno dovrà avere una lunghezza massima di dieci cartelle (pagine) standard ( usando preferibilmente i font Arial o Times New Roman).

È ammessa in casi specifici la partecipazione con elaborati di lunghezza maggiore alle dieci cartelle, purché il superamento sia contenuto in termini ragionevoli. Il Premio è Elogio alla Follia ma non siamo pronti a ricevere romanzi fiume stile Guerra e pace. Siamo invece disposti ad accettare racconti o brani di romanzo che per poter essere presentati in modo organico necessitano alcune cartelle in più del limite indicato.

* * * * *

Per entrambe le Sezioni del Premio è consentita agli autori la partecipazione con uno pseudonimo o con un nome d’arte.

In tal caso i concorrenti dovranno indicare se in caso di segnalazione o di vittoria vogliono essere indicati nel comunicato stampa con lo pseudonimo con cui hanno partecipato o con il loro nome anagrafico.

* * * * *

È consentita la partecipazione ad autori ed autrici di qualsiasi nazionalità.

È consentita la partecipazione con testi in lingua straniera o con testi in una delle lingue o dei dialetti regionali italiani.

In entrambi i casi sarà necessario affiancare al testo un’accurata traduzione in lingua italiana.

* * * * *

Gli scritti inviati saranno valutati da due Giurie specifiche, una per la Sezione Poesia e una per la Sezione Narrativa.

I componenti delle Giurie sono i seguenti.

Per la Sezione Poesia:

Maria Attanasio (poeta e narratora); Flaminia Cruciani (poeta e archeologa); Silvia Denti (scrittrice, critico letterario ed editrice); Anna Maria Ferramosca (poeta, biologa e critico letterario); Luigi Fontanella (scrittore, poeta, docente universitario, direttore della rivista Gradiva); Ivano Mugnaini (scrittore, poeta e critico letterario); Carlo Pasi (docente universitario e saggista); Valeria Serofilli (insegnante, poeta e presidente di AstrolabioCultura); Antonio Spagnuolo (poeta e critico letterario).

Per la Sezione Narrativa:

Daniela Carmosino (critico letterario e saggista); Marco Ciaurro (filosofo e scrittore); Caterina Davinio (scrittrice, poeta e saggista); Silvia Denti (scrittrice, critico letterario ed editrice); Gianluca Garrapa (scrittore, operatore psicoanalitico e poeta); Francesca Mazzucato (scrittrice e traduttrice); Ivano Mugnaini (scrittore, poeta e critico letterario); Caterina Verbaro (docente universitaria e saggista).

Le Giurie valuteranno tutti gli scritti pervenuti, ciascuna per la Sezione di pertinenza, e proporranno infine a Edizioni Divinafollia una rosa di Finalisti.

I lavori Vincitori (tre per ciascuna Sezione) saranno pubblicati gratuitamente da Divinafollia, con regolare contratto editoriale, in un volume che verrà adeguatamente pubblicizzato e distribuito nelle librerie e tramite i canali telematici.

Il volume sarà presentato con ampio risalto anche alla Fiere del Libro a cui l’Editrice partecipa, tra cui quella di Torino. Gli autori selezionati saranno invitati a presenziare alle presentazioni e incoraggiati ad organizzarne altre, nelle sedi a loro vicine, con il sostegno dell’Editrice. Il libro sarà inoltre pubblicizzato con la mailing-list dell’Editrice e tramite tutti i canali di informazione ritenuti utili ed efficaci.

Sia gli autori finalisti che altri autori i cui lavori saranno ritenuti dalla Giuria particolarmente interessanti e originali riceveranno dall’Editrice una proposta di pubblicazione a condizioni favorevoli.

MODALITÀ DI INVIO

Gli autori interessati devono inviare i loro testi entro il 30 aprile 2018 .

Ciascun elaborato o insieme di elaborati (con le caratteristiche sopra indicate a seconda della Sezione di appartenenza) dovrà essere inviato tramite un unico file in formato Word .doc oppure PDF, allegato ad un messaggio di posta elettronica indirizzato al seguente indirizzo: ivanomugnaini@gmail.com , indicando come oggetto del messaggio: “Concorso Elogio alla Follia 2018”.

Il file con cui vengono inviati gli elaborati deve essere nominato con la Sezione prescelta e con il titolo dell’elaborato o di uno degli elaborati inviati (esempio : Sezione-Poesia-Fantasie-.doc oppure .pdf).

I dati personali dell’autore (nome, recapito postale, telefono, cellulare e indirizzo di posta elettronica) dovranno essere riportati esclusivamente nel corpo del messaggio, non nel file degli elaborati che dovranno essere assolutamente anonimi e privi di qualsiasi segno atto a identificare l’autore.

Nel corpo del messaggio dovrà anche essere trascritta la seguente dichiarazione: “I testi sono di mia esclusiva creazione e proprietà. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del decreto numero 196/2003 nell’ambito del Concorso ELOGIO ALLA FOLLIA – Descritture, divagazioni ossimoriche e variazioni sul tema della follia”.

È previsto un contributo spese di 15 € per la partecipazione a una delle due Sezioni previste (Poesia e Narrativa).

Nel caso in cui il concorrente desiderasse partecipare ad entrambe le Sezioni la quota è di €20.

La quota può essere pagata tramite ricarica della Carta Postepay numero 5333 171039936733 intestata a Ivano Mugnaini (codice fiscale MGNVNI64H12L833T), oppure tramite bonifico bancario: IBAN : IT58T0103024800000063126022 intestato a Ivano Mugnaini. Indicare in entrambi i casi come causale del versamento: “Iscrizione Concorso Elogio alla Follia 2018”.

È richiesto l’invio di una copia scannerizzata o di una fotografia della ricevuta del versamento nella mail con cui vengono inviati i testi.

La partecipazione al Concorso implica l’accettazione del presente regolamento in tutti i suoi punti.

Il corretto ricevimento del messaggio e del file con i testi e la ricevuta di versamento, e la conseguente iscrizione al Concorso, saranno comunicati via e-mail a tutti i concorrenti.

Per agevolare il compito delle Giurie si consiglia di non attendere la data prossima alla scadenza del Concorso, ma di inviare gli elaborati appena si ritiene di averli conclusi e adeguatamente riletti.

Il nome dei Vincitori sarà comunicato sul sito Dedalus, su diversi altri siti, blog e portali letterari e sul sito di Edizioni Divinafollia.

Non è prevista una cerimonia di premiazione tradizionale, con consegna di targhe e diplomi. I nomi dei vincitori e dei finalisti e le loro opere saranno ampiamente pubblicizzati, in rete e tramite gli organi di informazione che diffonderanno la notizia. Potrà essere previsto, inoltre, in una data e una sede che saranno comunicati al termine del Concorso, un incontro informale tra alcuni componenti delle due Giurie e i concorrenti premiati, finalisti e segnalati per l’originalità delle loro opere. In quell’occasione gli autori presenti potranno dare in lettura alle Giurie anche altri loro testi, manoscritti o editi. Ad alcuni autori potrà essere proposta la presentazione dei loro lavori, editi o inediti, in Caffè letterari (tra cui il Caffè dell’Ussero di Pisa) o in biblioteche.

Per maggiori informazioni, o per qualsiasi altra richiesta riguardante il Concorso, scrivete all’indirizzo e-mail: ivanomugnaini@gmail.com

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Ritratti impropri: Ayrton Senna, Diego Maradona, Roger Federer

RITRATTI IMPROPRI

In questa rubrica proporrò, con cadenza irregolare, alcuni abbozzi di ritratto di uomini e donne del mondo dell’arte, in senso ampio, esteso.

Saranno ritratti impropri: basati non sulla conoscenza diretta né sulla presenza del modello. Saranno immagine di un’immagine, riflesso di un riflesso.

Eppure saranno reali, per me, perché questi uomini e queste donne sono riusciti a evocare in me, ciascuno a suo modo, ciò che rende questa vita in qualche modo vivibile e in qualche caso perfino intensa e gustosa: la passione.

Non per tutti questi personaggi nutro simpatia. Anzi, in fondo la nutro per pochi di loro. E anche in quel caso in forme e misure differenti.

Con ognuna ed ognuno di loro però sono in debito di emozioni, quelle che spesso derivano dal riconoscere l’affinità o la diversità, la differenza che distingue un ottimo artigiano da un artista. In loro ho intuito e intravisto la follia, esplicita o nascosta, nell’atteggiamento o nella maniacalità dell’applicazione e della concentrazione abbinata a quel mistero glorioso e micidiale che è il talento.

Sono in debito perché hanno saputo farmi guardare, anzi, vedere. Come in uno specchio in cui, in un gesto, un movimento, un colore, uno sfondo, percepiamo noi stessi, ciò che davvero siamo in questa specie di storia di cui non sappiamo niente, neppure se ci siamo davvero.

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Comincio volutamente dalla passione in apparenza più lieve: lo sport.

Quel poco che mi è rimasto nella mente. Quello che resiste agli anni, a questi tempi in cui un buon calciatore viene definito “un prospetto interessante” e in cui si presta più attenzione alle ipotesi del calciomercato che alla sostanza del gesto, alla volontà concreta, al sudore e al genio. Parlo di tre atleti, nel bene e nel male, con le loro doti e i loro difetti, i voli e tonfi clamorosi. Non so se siano i migliori in assoluto. Per me sì. Ma questo conta poco. Quello che conta è che hanno saputo restare presenti, nella memoria e nel sogno, mantenendo vivo ciò che più vale: la lotta al predominio del mediocre, la volontà di andare oltre, un passo più in là.

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AYRTON SENNA DA SILVA

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Appeso ad un’asse orizzontale solleva il proprio corpo a forza di braccia, decine di volte, sorridendo. Lo fa per le telecamere, per mostrare la sua forza, la sua perfetta forma. È appena tornato dalle vacanze. Le ha trascorse con una splendida modella di un metro e ottantacinque senza tacchi su un’isola tropicale affittata per loro due soltanto. C’è rimasto tre settimane. Nel frattempo i suoi colleghi piloti hanno provato le macchine su tutti i circuiti, con le varie combinazioni di carico, di carburante e di gomme e con tutti i climi. Si sono fatti un mazzo enorme, come dicono nei salotti di lusso, percorrendo migliaia di chilometri e cambiando aerei e alberghi come forsennati. Lui, Senna, si è spostato di duecento metri al giorno: dal bungalow, con annesse braccia e tette della modella, alla spiaggia.

Tre giorni prima della prima gara ufficiale della stagione, Senna si presenta alla conferenza stampa. Parla serenamente cinque o sei lingue, con accento brasiliano quel tanto che basta ma con una serietà che sa farsi teutonica. Si mette la tuta e sale su una macchina mai vista prima, mai provata prima. Dopo un giro di riscaldamento parte in progressione e fa segnare il miglior tempo. Migliore di quello di chi ha passato l’estate a sudare e imprecare cercando di limare un centesimo alla volta.

Scende, sorride, poi si fa riprendere di nuovo mentre fa i sollevamenti alla sbarra. Ti viene da dire che è sovrumano. Ma se guardi bene, ogni tendine, ogni muscolo è di cristallo. Attraverso quel vetro traspare una malinconia distante milioni di miglia dalla spiaggia di Copacabana. È la malinconia di chi convive nello stretto abitacolo con la morte, con la consapevolezza di essere chiamato a diventare un mito, controvoglia, dopo aver conquistato l’ennesima pole position, in una curva di una cittadina emiliana, il primo maggio, ai primissimi giri, con la macchina numero uno.

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DIEGO ARMANDO MARADONA

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Di ritratti ne ha avuti tanti, forse troppi. Aggiungerne uno è di certo follia. Ma è stata proprio la follia, la volontà di staccarsi dai prati polverosi ai margini di una metropoli vasta e desolata, a portarlo ad essere ciò che è stato, ciò che è. Maradona non consente mezze misure né colori neutri e sfumati: si ama o si odia. È stato una delle poche persone che è riuscito a mettere d’accordo me e mio padre. Cresciuto durante la guerra, mio padre girava per campi e paesi con il compito di procurarsi il cibo, per se stesso e per gli altri membri della numerosa famiglia. Si narra che un giorno fosse riuscito a rubare un filone di pane dalla bottega di un fornaio. Era ancora caldo, forse neppure completamente lievitato. Eppure la fame, l’attrazione, la passione, erano troppo grandi: lo mangiò tutto, pezzo dopo pezzo, prima di arrivare a casa. Si dice che rimase a letto per molte ore con un fortissimo mal di pancia. Senza mai smettere di sorridere. La gioia di aver avuto quel pane faceva passare ogni dolore. Ecco, Maradona è quella fame, quel pane e quel sorriso. Lo è stato il suo rapporto con il pallone, con il gioco del calcio, con la vita. Il mal di pancia è la realtà, quella che non voleva vedere: come le amicizie pericolose, gli spari ai giornalisti davanti al suo cancello, la ragazza che lo prende per mano e lo porta a fare l’antidoping e lui ride, sereno, come se non sapesse, come se non fosse lui. Eppure, vedere giocare lui dava emozione, a volte perfino commozione, come una musica di cui non tutti gli spartiti sono comprensibili eppure provoca uno slancio dentro, un guizzo, una specie di libertà.

Lionel Messi, il suo erede nella nazionale argentina, possiede statistiche superiori a Maradona in tutto e per tutto. Messi suscita ammirazione, è rapidissimo, efficientissimo, segna goal a raffica e vince palloni d’oro in serie. Messi suscita ammirazione, Maradona suscitava emozione. La differenza è questa. Una piccola, irrazionale pennellata. Ma forse sono solo io che sono invecchiato. Auguro a tutti i giovani la stessa rabbia e lo stesso stupore evocato dal piede sinistro del nanerottolo sovrappeso che disegnava magie.

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ROGER FEDERER

Roger Federer

Federer mi porta a fare inesorabilmente una cosa che non ho mai apprezzato e che mi è sempre sembrata riduttiva, fuori luogo. L’attività in cui, specialmente nel finale della sua carriera di cronista, si produceva Gianni Brera: l’etnoantropologia applicata alla sport. Ovviamente non è in discussione la grandezza di Brera, né come giornalista né come scrittore. Però, personalmente, mi ha sempre fatto ridere pensare che le caratteristiche di uno sportivo dovessero essere associate al luogo in cui è nato (magari per un caso), alla sua etnia o alle sue origini familiari.

Mi ha fatto ridere, ma, nel caso di Federer, lo ammetto, applico anch’io la tecnica di Brera. Roger Federer è figlio di uno svizzero e di una sudafricana. Due popoli che, esprimendo una sensazione personalissima più che una valutazione anche minimamente motivata o motivabile, non trovo particolarmente affini. Poco espressivi, piuttosto freddi, calcolatori, consci di una superiorità derivata da fattori indipendenti dal loro valore intrinseco, figli della storia e della geografia e forse anche della sopraffazione. Qui lo dico e qui mi scuso, anche per la contraddizione con la premessa. Ma tant’è: le sensazioni arrivano e non si possono contrastare.

Federer ha iniziato a giocare da bambino. Si dice che si sentissero dall’esterno dell’impianto sportivo le urla, le offese e gli improperi che rivolgeva ai suoi giovanissimi avversari. Tu sei una nullità – sbraitava – io sono fortissimo, sono il più forte e vincerò Wimbledon. La vita, si sa è molto giusta, e punisce sempre i superbi: Roger Federer Wimbledon lo ha vinto otto volte. Dei suoi compagni di gioco non è dato di sapere. La forza di Federer nasce da un’incredibile alchimia: al gelo delle sue origini è stato abbinato il fuoco di una passione feroce, assoluta. Quella che ha fatto sì che per infiniti anni abbia giocato ogni singolo punto come se fosse determinante non per la sua carriera ma per la sua stessa esistenza. Quello che lo ha portato a compiere gli stessi gesti, gli stessi viaggi, gli alberghi, la preparazione, le conferenze stampa, senza mai provare un istante di noia, senza desiderare altro. Quello che per Agassi era una galera per lui è il solo modo di essere, di esistere, la pura e semplice felicità. Ci sono giocatori che hanno il braccio tennistico, altri hanno polmoni, alcuni altri tattica e cervello. Lui, semplicemente, ha avuto tutto e tutto insieme. A tutto questo, per completare l’opera ha applicato l’antropologia ottimizzata: in campo mai uno spreco di energia, mai una superstizione inutile, mai un litigio che potesse distrarlo. E ad ogni istante una passione infinita per la sola vera inesorabile rivale della moglie Mirka: Mrs Pallina da Tennis. Federer non mi sta simpatico. Not at all, per dirla come a Wimbledon. Ricordo il modo crudele con cui irrise in televisione un giornalista che si era emozionato per avere l’opportunità di intervistarlo. Non mi sta simpatico, Federer. Ma poi lo vedo giocare. Confronto il suo modo di giocare con quello degli altri; e allora spero, anzi auspico. Auspico che possa giocare fino a centottantatre anni. E che il giorno del ritiro convochi una conferenza stampa in cui dichiari: “Il tennis mi diverte ancora. Ho deciso di giocare per un’altra stagione”.

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ELOGIO ALLA FOLLIA – Concorso letterario

 

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ELOGIO ALLA FOLLIA

Descritture, divagazioni ossimoriche e variazioni sul tema della follia

CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE

Prima edizione

scadenza:  31 marzo  2018

Il presente concorso si ispira al nome dell’Editrice Divinafollia, che pubblicherà in volume gli elaborati vincitori.

Se avete nel famoso cassetto (o anche altrove) uno scritto che avete sempre tenuto in disparte, quasi fosse radioattivo, tagliente o ustionante, se non avete mai osato farlo leggere a qualcuno, è il momento di recuperarlo, metterlo dentro un bel file ed inviarlo qui, a questo concorso.

Se non lo avete, prendete un foglio e una penna, oppure un computer e una tastiera, e date libero sfogo a ciò che più vi scalda, di amore o di rabbia, di sesso o di cervello, nella carne e nella mente, nella realtà e nell’immaginazione.

Cerchiamo testi da selezionare e li vogliamo sopra le righe, o attraverso le righe, asimmetrici, sghembi, di sbieco, insomma testi liberi per spunto, tema e forma espressiva. Ispirati da una sana, umanissima follia creativa.

Testi in versi o in prosa in cui la vostra vena ispiratrice è stata debordante, guidata da un’emozione febbrile, sincera e intensa, quella che non di rado consente di vedere oltre: gli stati d’animo, le pulsioni, i desideri, la gioia, la rabbia e mille altre sensazioni vibranti e prive di filtri protettivi.

La tematica è libera e verranno accolti scritti di qualsiasi tenore espressivo. Verranno esclusi solamente gli elaborati con contenuti offensivi della dignità delle persone, denigratori o con discriminazioni razziali e sessuali.

Per il resto, il campo è libero; e la follia creativa sarà un ingrediente molto ricercato e apprezzato in fase di lettura e selezione.

NORME DI PARTECIPAZIONE

Il Concorso prevede la selezione di scritti inerenti al tema oggetto del Concorso: ELOGIO ALLA FOLLIA – Descritture, divagazioni ossimoriche e variazioni sul tema della follia.

Saranno accettati sia testi inediti che testi pubblicati on line.

Saranno invece esclusi testi precedentemente pubblicati in volume cartaceo dotato di codice ISBN.

In ogni caso è richiesto che, all’atto dell’invio, gli autori siano in possesso dei diritti relativi agli elaborati da loro inviati. L’invio corrisponde ad un dichiarazione in tal senso.

LETTURA E SELEZIONE

Mano a mano che perverranno, alcuni dei testi migliori potranno essere inseriti, indipendentemente da quella che sarà la classifica finale del Concorso, nella rivista telematica DEDALUS: corsi, testi e contesti di volo letterario, http://www.ivanomugnainidedalus.wordpress.com . L’inserimento dovrà essere concordato tra la redazione e del sito e l’autrice o l’autore dell’elaborato selezionato. Verrà richiesta agli autori una dichiarazione in cui specificano che i testi sono inediti, di loro proprietà e liberi da vincoli editoriali.

Nel sito DEDALUS sono presenti, preceduti da un commento introduttivo, liriche, prose e interventi critici di alcune delle voci più significative del panorama letterario contemporaneo e di alcuni autori giovani o emergenti dotati di personalità e talento.

Il Concorso si articola in due Sezioni: POESIA e NARRATIVA.

Si partecipa alla Sezione Poesia con liriche oppure con brevi prose poetiche.

È richiesto l’invio di tre componimenti lirici. La lunghezza massima è di 50 versi ciascuno. Si potranno inviare, in alternativa, da una a tre prose liriche. Ciascuna di esse dovrà essere contenuta in una sola cartella standard.

La Sezione Narrativa è riservata a scritti in prosa di qualunque tipo e genere (racconti, lettere, considerazioni, divagazioni, brani di diario e qualsiasi altro testo creativo scritto nella forma narrativa).

Per la sezione Narrativa potranno essere inviati da uno a tre elaborati. Ciascuno dovrà avere una lunghezza massima di dieci cartelle standard (ogni cartella dovrà contenere 1800 battute, carattere 12, usando i font Arial o Times New Roman). 

È ammessa in casi specifici la partecipazione con elaborati di lunghezza maggiore alle dieci cartelle, purché il superamento sia contenuto in termini ragionevoli. Il Premio è Elogio alla Follia ma non siamo pronti a ricevere romanzi fiume stile Guerra e pace. Siamo invece disposti ad accettare racconti o brani di romanzo che per poter essere presentati in modo organico necessitano alcune cartelle in più del limite indicato.

* * * * *

Per entrambe le Sezioni del Premio è consentita agli autori la partecipazione con uno pseudonimo o con un nome d’arte.

In tal caso i concorrenti dovranno indicare se in caso di segnalazione o di vittoria vogliono essere indicati nel comunicato stampa con lo pseudonimo con cui hanno partecipato o con il loro nome anagrafico.

* * * * *

È consentita la partecipazione ad autori ed autrici di qualsiasi nazionalità.

È consentita la partecipazione con testi in lingua straniera o con testi in una delle lingue o dei dialetti regionali italiani.

In entrambi i casi sarà necessario affiancare al testo un’accurata traduzione in lingua italiana.

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Gli scritti inviati saranno valutati da due Giurie specifiche, una per la Sezione Poesia e una per la Sezione Narrativa.

I componenti delle Giurie sono i seguenti.

Per la Sezione Poesia:

Maria Attanasio (poeta e narratora); Flaminia Cruciani (poeta e archeologa); Silvia Denti (scrittrice, critico letterario ed editrice); Anna Maria Ferramosca (poeta, biologa e critico letterario); Luigi Fontanella (scrittore, poeta, docente universitario, direttore della rivista Gradiva); Ivano Mugnaini (scrittore, poeta e critico letterario); Carlo Pasi (docente universitario e saggista); Valeria Serofilli (insegnante, poeta e presidente di AstrolabioCultura); Antonio Spagnuolo (poeta e critico letterario).

Per la Sezione Narrativa:

Daniela Carmosino (critico letterario e saggista); Marco Ciaurro (filosofo e scrittore); Caterina Davinio (scrittrice, poeta e saggista); Silvia Denti (scrittrice, critico letterario ed editrice); Gianluca Garrapa (scrittore, operatore psicoanalitico e poeta); Francesca Mazzucato (scrittrice e traduttrice); Ivano Mugnaini (scrittore, poeta e critico letterario); Caterina Verbaro (docente universitaria e saggista).

Le Giurie valuteranno tutti gli scritti pervenuti, ciascuna per la Sezione di pertinenza, e proporranno infine a Edizioni Divinafollia una rosa di Finalisti.

I lavori Vincitori (tre per ciascuna Sezione) saranno pubblicati gratuitamente da Divinafollia, con regolare contratto editoriale, in un volume che verrà adeguatamente pubblicizzato e distribuito nelle librerie e tramite i canali telematici.

Il volume sarà presentato con ampio risalto anche alla Fiere del Libro a cui l’Editrice partecipa, tra cui quella di Torino. Gli autori selezionati saranno invitati a presenziare alle presentazioni e incoraggiati ad organizzarne altre, nelle sedi a loro vicine, con il sostegno dell’Editrice. Il libro sarà inoltre pubblicizzato con la mailing-list dell’Editrice e tramite tutti i canali di informazione ritenuti utili ed efficaci.

Sia gli autori finalisti che altri autori i cui lavori saranno ritenuti dalla Giuria particolarmente interessanti e originali riceveranno dall’Editrice una proposta di pubblicazione a condizioni favorevoli.

MODALITÀ DI INVIO

Gli autori interessati devono inviare i loro testi entro il 31 marzo 2018 .

Ciascun elaborato o insieme di elaborati (con le caratteristiche sopra indicate a seconda della Sezione di appartenenza) dovrà essere inviato tramite un unico file in formato Word .doc, allegato ad un messaggio di posta elettronica indirizzato al seguente indirizzo: ivanomugnaini@gmail.com , indicando come oggetto del messaggio: “Concorso Elogio alla Follia 2018”.

Il file con cui vengono inviati gli elaborati deve essere nominato con la Sezione prescelta e con il titolo dell’elaborato o di uno degli elaborati inviati (esempio : Sezione-Poesia-Fantasie-notturne.doc).

I dati personali dell’autore (nome, recapito postale, telefono, cellulare e indirizzo di posta elettronica) dovranno essere riportati esclusivamente nel corpo del messaggio, non nel file degli elaborati che dovranno essere assolutamente anonimi e privi di qualsiasi segno atto a identificare l’autore.

Nel corpo del messaggio dovrà anche essere trascritta la seguente dichiarazione: “I testi sono di mia esclusiva creazione e proprietà. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del decreto numero 196/2003 nell’ambito del Concorso ELOGIO ALLA FOLLIA – Descritture, divagazioni ossimoriche e variazioni sul tema della follia”.

È previsto un contributo spese di 15 € per la partecipazione a una delle due Sezioni previste (Poesia e Narrativa).

Nel caso in cui il concorrente desiderasse partecipare ad entrambe le Sezioni la quota è di €20.

La quota può essere pagata tramite ricarica della Carta Postepay numero 5333171039936733 intestata a Ivano Mugnaini (codice fiscale MGNVNI64H12L833T), oppure tramite bonifico bancario: IBAN : IT58T0103024800000063126022 intestato a Ivano Mugnaini. Indicare in entrambi i casi come causale del versamento: “Iscrizione Concorso Elogio alla Follia 2018”.

È richiesto l’invio di una copia scannerizzata o di una fotografia della ricevuta del versamento nella mail con cui vengono inviati i testi.

La partecipazione al Concorso implica l’accettazione del presente regolamento in tutti i suoi punti.

Il corretto ricevimento del messaggio e del file con i testi e la ricevuta di versamento, e la conseguente iscrizione al Concorso, saranno comunicati via e-mail a tutti i concorrenti.

Per agevolare il compito delle Giurie si consiglia di non attendere la data prossima alla scadenza del Concorso, ma di inviare gli elaborati appena si ritiene di averli conclusi e adeguatamente riletti.

Il nome dei Vincitori sarà comunicato sul sito Dedalus, su diversi altri siti, blog e portali letterari e sul sito di Edizioni Divinafollia.

Non è prevista una cerimonia di premiazione tradizionale, con consegna di targhe e diplomi. I nomi dei vincitori e dei finalisti e le loro opere saranno ampiamente pubblicizzati, in rete e tramite gli organi di informazione che diffonderanno la notizia. Potrà essere previsto, inoltre, in una data e una sede che saranno comunicati al termine del Concorso, un incontro informale tra alcuni componenti delle due Giurie e i concorrenti premiati, finalisti e segnalati per l’originalità delle loro opere. In quell’occasione gli autori presenti potranno dare in lettura alle Giurie anche altri loro testi, manoscritti o editi. Ad alcuni autori potrà essere proposta la presentazione dei loro lavori, editi o inediti, in Caffè letterari (tra cui il Caffè dell’Ussero di Pisa) o in biblioteche.

Per maggiori informazioni, o per qualsiasi altra richiesta riguardante il Concorso, scrivete all’indirizzo e-mail: ivanomugnaini@gmail.com

 

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