Archivi tag: Bruno Bartoletti

Sito e blog Dedalus – rubrica A TU PER TU

Nel 2020 le visualizzazioni sia del blog Dedalus che del mio sito sono molto cresciute.

(Almeno una cosa buona gliela devo riconoscere a quell’anno tanto “amato”)

Molto bene è andata anche la rubrica A TU PER TU. Ringrazio gli autori intervistati.

Se qualche altra autrice o qualche altro autore volesse parlare della sua attività o di un suo libro in particolare, mi contatti a questo indirizzo: ivanomugnaini@gmail.com

Screenshot_2021-01-04 Presentazione rubrica A TU PER TU - Ivano Mugnaini

A TU PER TU – Bruno Bartoletti

Le domande di A TU PER TU oggi sono rivolte a Bruno Bartoletti.
I due cardini, o meglio le due pietre miliari del percorso umano e artistico di Bartoletti sono la scuola e la poesia. Due percorsi paralleli che nel suo caso tuttavia spesso si sono affiancati fino al punto di intersecarsi, felicemente. La scuola, i giovani quindi, a cui Bartoletti ha insegnato per molti anni, ma da cui ha anche imparato, l’immediatezza, il rifiuto delle etichette e di eccessivi formalismi, e, soprattutto, la fedeltà assoluta e appassionata a ciò che più emoziona.
Nel caso di Bartoletti direi che la passione più grande è la poesia. Ad essa ha dedicato il proprio studio, le proprie ricerche, le presentazioni, le letture generose anche dei libri altrui e il Premio “Agostino Venanzio Reali” da lui presieduto.  Ha letto e scritto poesia con la stessa emozione, senza mai perdere il gusto fondamentale di stupirsi per l’incontro con la bellezza evocata dalle parole.
Buona lettura, IM
L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio.
Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine.
Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira.
Saranno volta per volta le stesse domande.
Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica.

libro eppur, felice te che al vento(1)_page-0001

5 domande

a

Bruno Bartoletti

 

1 ) Il mio benvenuto, innanzitutto.

Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?

Buongiorno,

mi chiamo Bruno Bartoletti, sono nato a Sogliano al Rubicone, piccolo paese della Romagna così caro a Giovanni Pascoli, ho vissuto per oltre quarant’anni nella scuola, prima come insegnante poi come preside, da una decina d’anni ho raggiunto l’età della pensione che mi permette di coltivare e approfondire i miei interessi. Mi piace leggere, studiare e, quando è possibile, scrivere, seguire i giovani, ma non per insegnare poesia (la poesia non si insegna, si offre), tenere relazioni, parlare di poesia, leggere poesia. Mi sento soprattutto una persona di scuola e un insegnante che ha ancora voglia di imparare. Non so che cosa avrei fatto se non fossi stato un insegnante.

Ecco il punto fermo di chi nella scuola ha attraversato i suoi anni migliori. Ci penso spesso, e penso anche a cosa potevo fare di più e meglio. Ogni tanto mi fermo e guardo altrove, inseguendo piccoli segni con gli occhi persi. Inseguo delle immagini, ricordi, congetture, volti ancora vivi. Senza perdermi tra le carte, i programmi, i progetti, mi perdo in mezzo ai volti. Specialmente volti di ragazzi. E ancora ricordo, finché, a distanza di anni, tutto si cancellerà e si apriranno nuove strade per immergersi nel grande mare del sapere grazie agli innumerevoli autori e scrittori e critici e poeti.

Presiedo l’Associazione culturale “Agostino Venanzio Reali” e l’omonimo premio nazionale biennale di poesia.

2 ) Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore), indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni?

Cita, eventualmente, qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale.

Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica).

Qualche riga in cui ci parli del tuo rapporto più intimo con questa tua opera recente.

Il mio ultimo libro è uscito un mese fa, ma, causa covid-19, non ha potuto avere alcuna presentazione. Non ha importanza. Il titolo è rubato a un verso di L’aquilone di Giovanni Pascoli, eppur, felice te che al vento, edito da Youcanprint. Si incontrano in queste pagine amici, compagni che ho perduto, persone ritrovate, perché la morte non cancella, ma rende più uniti, più bisognosi gli uni degli altri. La poesia cerca di ricucire questi incontri mentre si attraversa la piazza della mia e vostra memoria. E intanto volano le rondini e tornano sempre allo stesso nido, con amore e pazienza.

L’ultimo libro è sempre il più caro, ma, se vogliamo indicare una sorta di viaggio tra le mie pubblicazioni, brevemente non posso tralasciare le seguenti: nel 2005 Il tempo dell’attesa, Società Editrice «Il Ponte Vecchio»; nel 2012 Sparire in silenzio ritrovando il vento delle strade, Youcanprint Self – Publishing; nel 2017 I volti non hanno più nome, Giuliano Ladolfi Editore.

Nel 2017 esce il saggio È sempre lunedì «Voglio ringraziarvi tutti per avermi concesso di insegnare», Youcanprint Self – Publishing; nel 2018 Ma i veri viaggiatori partono per partire, Youcanprint Self – Publishing. È il mio primo libro di narrativa, portato in scena nel 2019 dalla Compagnia teatrale “Samarcanda”, con la regia di Nais Aloisi. Continua la lettura di A TU PER TU – Bruno Bartoletti

L’étranger en Romagne

Avevo già preparato il refrain esorcizzante: “A Gatteo c’erano quattro gatti”.
Ma non c’è stato bisogno. A Gatteo di gatti ce n’erano ben più di quattro e mi sono trovato, ancora una volta, molto bene.
Quindi, doverosamente, e anche molto volentieri, ringrazio chi ha organizzato con estrema cura la chiacchierata sui miei libri in terra romagnola.
In primis, Antonella Brighi, che ha concepito l’idea del mio viaggio, ha provveduto a orchestrare le cose e gli inviti, mi ha fatto visitare il suo paese e quello di suo marito Verter (senza dolori) che mi ha fatto un gradito corso accelerato di gastronomia romagnola.
Un grazie a Loretta Buda che ha efficacemente aiutato Antonella e a Gilberto Bugli, il quale ha letto, emozionandosi ed emozionandoci, alcuni testi di Narda Fattori.
Davvero non ultimo, grazie a Bruno Bartoletti, per la lettura generosa e partecipata dei miei libri. Ha aperto, con le sue domande, con le sue considerazioni e con citazioni di autori fondamentali, prospettive sempre interessanti e mai banali.
Una breve ma sentita considerazione di fondo: la Romagna mi sembra sia ancora, a tutt’oggi, una terra aperta al sorriso.
Anche nei confronti di un étranger, comme moi.

romagna 1

romagna 4

romagna 5

romagna 2

romagna 3

étranger

 

La creta indocile, 16 gennaio, presentazione e ricordo di Narda Fattori

Giovedì prossimo tornerò molto volentieri in Romagna.
Sarà un piacere per me rivedere amici che ho conosciuto grazie a Narda Fattori.
La serata è dedicata al ricordo di Narda. Lei sarà sicuramente lì, seduta da qualche parte, ad ascoltare e  a sorridere, generosa e schietta, come ha sempre fatto. Speriamo di non beccare qualche scappellotto. Assonanza involontaria ma adeguata.  
I libri di Narda li ho letti tutti con piacere e su qualcuno ho anche scritto: https://www.ivanomugnaini.it/le-parole-agre/
ed ho imparato varie cose anche dai dialoghi con lei: https://www.ivanomugnaini.it/alcune-lezioni-sulla-vita-e-sulla-morte/
search
foto di Biblioteca comunale "G. Ceccarelli".
Pubblico
Presentazione del libro di poesie di Ivano Mugnaini
‘La creta indocile’

Dialoga con l’autore il prof.  Bruno Bartoletti
Letture di Gilberto Bugli

in ricordo di Narda Fattori

INGRESSO LIBERO

‘Siamo così diversi, amore, che nessuno scienziato
potrà mai inventare un congegno per farci dialogare
Ma quando ti stringo ad occhi chiusi
con la bocca serrata, sono certo che siamo una frase,
un discorso ritmato dalle sillabe di un umano infinito.
Siamo ciò che il nostro corpo ha capito
prima degli occhi miopi della mente’

Ivano Mugnaini è nato a Viareggio e si è laureato a Pisa. Scrive narrativa, poesie e note critiche. E’ traduttore per alcuni editori. Ha pubblicato i libri di poesie ‘Controtempo’, ‘Inadeguato all’eterno’ e ‘Il tempo salvato’, le raccolte di racconti ‘La casa gialla’ e ‘L’algebra della vita’ e i romanzi ‘Il miele dei servi’ e ‘Limbo minore’. Il suo racconto ‘Desaparecidos’ è stato pubblicato da Marsilio e il suo romanzo breve ‘Un’alba’ da Marcos y Marcos. Di recente uscita il romanzo ‘Lo specchio di Leonardo’. Cura il blog letterario ‘Dedalus’
https://ivanomugnainidedalus.wordpress.com/

 

Alcune lezioni sulla vita e sulla morte

Ho incontrato Narda Fattori a Sant’Arcangelo di Romagna il 22 ottobre scorso. Sapeva che le restava poco tempo eppure ha accettato di presentare il mio libro alla Biblioteca Baldini. Lo ha fatto senza mai smettere di sorridere, facendo sua la vicenda narrata, raccontandola come se la avesse vissuta in prima persona brano dopo brano. La ha tramutata in una storia nuova, fedele e libera allo stesso tempo. Poi, assieme ad Antonella Brighi ed altri amici, siamo andati a cena. Era la terza volta che le parlavo di persona. La prima era stata a Pisa, la seconda a Sogliano al Rubicone, al Premio Venanzio Reali di Bruno Bartoletti. Eppure, seduto accanto a lei, io, orso non di rado laconico, mi sentivo allo stesso tempo parente e amico, figlio e compagno di viaggio di una lunga gita, una scampagnata sui prati della vita. Narda aveva una dolcezza aliena alle sdolcinatezze. Ti guardava fissa negli occhi, dava e chiedeva verità. Pur sapendo sempre capire e in fondo amare allo stesso modo, con la stessa forza, anche l’errore, l’imperfezione.

narda-fattori-1

 

Narda sapeva che il mondo è storto e sbilenco ma non per questo lo disprezzava, anzi, lo amava con più volontà. Nelle sue Parole agre c’era la dolcezza di chi sa quanta fragilità ci sia nella forza e quanta forza nella fragilità.

leparoleagrenarda-fattori-3

Narda ha cantato i suoi versi e raccontato le sue storie fino in fondo. Senza mai smettere di assaporare i versi, il vino e ogni boccone di pane, cogliendone la sacralità concreta, il legame tra le zolle e quei colori sfumati e cangianti che sono sopra e dentro di noi.

E io, seduto accanto a lei, forestiero strano, viaggiatore spaesato, mi sono sentito a casa mia.

Sempre certo della sua presenza, sempre incerto riguardo alla possibilità di ricevere da lei una carezza o uno scappellotto, semischerzoso certo, ma sempre molto schietto e robusto.

narda-fattori-5

 

Ho incontrato Narda Fattori tre volte in vita mia ma oggi ho perduto qualcuno che avevo vicino.

La regola si conferma: nella vita conta la qualità, non la quantità.

 

Sono certo che se Narda leggesse queste parole le correggerebbe con una penna rossa e aggiungerebbe una battuta di spirito, lieve e corposa allo stesso tempo, ad ogni frase.

Ci inviterebbe magari a leggere o rileggere un suo libro, dicendoci che siamo dei patacca, che lei è ancora qui.

Ed avrebbe ragione lei, tanto per cambiare.

Dall’insegnante Narda Fattori ho ricevuto alcune lezioni sul modo di affrontare la vita e la morte: con coraggio e lievità, senza mai smettere di essere umani, con tutto ciò che comporta, l’impegno e il gioco, la ragione e la passione.

Spero di avere recepito abbastanza e soprattutto spero di sapere applicare qualcosa di ciò che senza mai predicare, senza mai pontificare, ci ha mostrato.

Ciao Narda, alla prossima cena, su qualche nuvola dove fanno un’ottima piadina

narda-fattori-2