Ipotesi

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Ils m’ont alors ôté les menottes. Ils ont ouvert la porte et m’ont fait entrer dans le box des accusés. La salle était pleine à craquer. Malgré les stores, le soleil s’infiltrait par endroits et l’air était déjà étouffant. On avait laissé les vitres closes. C’est à ce moment que j’ai aperçu une rangée de visages devant moi. Tous me regardaient : j’ai compris que c’étaient les jurés. Mais je ne peux pas dire ce qui les distinguait les uns des autres. Je n’ai eu qu’une impression : j’étais devant une banquette de tramway et tous ces voyageurs anonymes épiaient le nouvel arrivant pour en apercevoir les ridicules. Je sais bien que c’était une idée niaise puisque ici ce n’était pas le ridicule qu’ils cherchaient, mais le crime. Cependant la différence n’est pas grande et c’est en tout cas l’idée qui m’est venue.

 

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Poi mi hanno tolto le manette. Hanno aperto la porta e mi ha fatto entrare nella gabbia
dell’accusato. La stanza era piena. Nonostante le serrande, il sole filtrava in alcuni punti e l’aria era già soffocante. Avevamo lasciato le finestre chiuse. Fu allora che vidi una schiera di facce di fronte a me. Tutti mi guardavano: l’ho capito, erano i giurati. Ma non posso dire cosa li distingua l’uno dall’altro. Ho avuto solo un’impressione: ero di fronte alla panchina di un tram e tutti questi viaggiatori anonimi stavano spiando il nuovo arrivato per coglierne il ridicolo. So che era un’idea stupida dato che qui non era il ridicolo che stavano cercando, ma il crimine. Tuttavia la differenza non è eccezionale ed è in tutto e per tutto l’idea che mi è venuta in mente.

Albert Camus, L’Étranger, 1942

Un pensiero su “Ipotesi

  1. “Ipotesi” è bellissima.
    Contiene il tanto più giusto di parole che io abbia mai letto o sentito in questi giorni.

    Complimenti!

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