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Responsum – recensione del libro

Rosaria Mariagrazia Fiorentino, Responsum, Ladolfi editore, 2022
Recensione di Ivano Mugnaini

“Non porgere orecchio / a chi ti descriverà / come qualcosa di strano.” Questi versi perentori, accorati, si trovano all’inizio di una delle poesie più significative di Responsum, il libro di poesie di Rosaria Mariagrazia Fiorentino.
Si tratta di un’esortazione di notevole rilievo e sostanza, in quanto vale sia nel contesto specifico del dialogo in forma di versi tra i due innamorati che costituisce la struttura portante della raccolta, sia, a più ampio raggio, per il valore metaforico che spontaneamente assume.
Qualcosa di “strano” è, in primis, a ben riflettere, l’amore. Lo è sempre e comunque, in qualità di partita di poker a occhi chiusi, giocata senza neppure conoscere le proprie carte, non solo quelle dell’avversario. Una corsa controvento, e, non di rado, contro il mondo, contro la folla che avanza compatta come un muro in senso opposto alla marcia dei piani, dei sogni, delle necessità, dei desideri.
Qualcosa di strano è, in modo altrettanto evidente, la poesia. Lo è nella forma e nella natura profonda, nella capacità, anzi, nella necessità di sconvolgere e ribaltare le regole della sintassi, della logica, del modo ortodosso di vedere e di pensare.
La posta in palio, per chi si schiera dalla parte dell’amore e della poesia, è, in ogni caso, estremamente preziosa; seppure anch’essa complessa, multiforme. Il premio è la libertà di essere se stessi, di vivere emozioni autentiche, forti, non fittizie o di maniera.
Ho avuto il compito e il piacere di scrivere la prefazione di Responsum. In quell’occasione ho avuto modo di ribadire alcune delle caratteristiche della raccolta che mi avevano colpito in particolare sia sul piano dei contenuti che a livello di linguaggio; e le due dimensioni risultano nelle liriche della Fiorentino adeguatamente correlate.
I versi sono brevi, limati all’estremo, alla ricerca di una sintesi che generi solennità senza minare le basi dialogiche della raccolta, ossia l’alternarsi di cui si è detto tra le voci di due persone innamorate. Vengono tolti tutti i fronzoli e gli orpelli, di modo che resti l’urgenza del dire e del provare emozioni.
“Sacrifico / vita / salute / beni / felicità / posizione. / Io non voglio amare. / L’idea originale permane. / Lo considererai un malsano pensiero. / Ho conosciuto me in te. / Tu conoscesti te stesso / attraverso me / In realtà non ci conoscevamo. / Ma io non voglio riconoscermi così. / Gelosa / Invadente / Appassionata. / Sono una anima randagia / che fugge alle catene”.
Questa esternazione, affidata alla voce femminile, alla “Lei” che parla in prima persona, ci consente di rilevare ulteriormente ciò a cui si è fatto cenno: l’amore di cui parla il libro è “controcorrente”, avulso ai contesti ritenuti accettabili dalle convenzioni sociali. La voce femminile, tramite cui l’autrice esprime se stessa, si rende conto del peso del rapporto e lo manifesta con chiarezza e genuinità all’amato.
È interessante a mio avviso osservare come la Fiorentino non cerchi in alcun modo la “complicità” del lettore. Non vuole convincerlo di avere ragione, non vuole comprensione né sconti di pena, non cerca consensi e non teme condanne. La natura propria di questo libro è quella di un giornale di bordo in forma di versi, o meglio quella di un diario condiviso tra due amanti in cui ognuno vede il giorno, il mese, l’anno, il tempo, con occhi diversi, a seconda dei battiti dei cuori, dell’alternanza di desideri, necessità, rimpianti, paure.
Il contrappunto delle due voci, spesso come detto composto da versi brevi o brevissimi che a volte esondano come fiumi in frasi ampie, giunge progressivamente a quella che è una sorta di coincidenza degli opposti. Ossia, seppure da due fronti ormai necessariamente contrapposti, entrambi riconoscono all’Amore (quasi personificato, giudice che salva e condanna se stesso) il potere di dire sì o no, di avere la parola definitiva.
Ma, paradossalmente, la parola definitiva dell’amore è una sola: amore. Sì, ancora una volta lui, lui soltanto. Non si tratta di un gioco di parole ad effetto né di una tautologia. L’amore sa che, pur nel buio delle stanze, pur nella clandestinità imposta da regole che prescindono da lui, esiste, vive, sussurra, urla, tocca, divora, divora noi e se stesso.
I due amanti, nell’atto di affermare due istanze opposte, il desiderio di proseguire il rapporto da parte di lui e la necessità di concluderlo da parte di lei, in realtà affermano un’identica cosa. Dimostrano, non con teorie astratte, ma con la realtà dei loro abbracci e dei loro tormenti interiori, che il loro tempo insieme è stato (ed è) amore vero.
“Parlami, / portami / nel mondo dei tuoi sogni. / Il mondo / dove non c’è nessuno / tranne me e te / e il peccato”. Questi versi, affidati alla voce maschile, al “Lui” che interloquisce con la sua amata, contengono, forse, alcune delle chiavi della raccolta. La richiesta è quella di essere nuovamente accolto nel mondo dei sogni di lei. Tuttavia, nei versi successivi, tale mondo viene definito privo di gente esterna, e, a dispetto di ciò, dominato dal “peccato”.
La raccolta, pur essendo come detto, espressione diretta e in apparenza non filtrata di un dialogo quasi registrato “in presa diretta”, senza interventi autorali, in realtà, in modo indiretto e implicito (e proprio in virtù di questo credibile e coinvolgente), pone e propone alcune riflessioni fondamentali sui limiti e sui confini della libertà individuale, sulla linea di demarcazione tra dimensione onirica e dimensione fattuale e sulla distinzione fondamentale tra diritto alla libertà e possibilità di scavalcare le barriere e le demarcazioni sociali e morali.
Accade così che nelle poesie di questo libro, al di là di un linguaggio volutamente lineare, niente sia “a cuor leggero”. Di ogni espressione, di ciascun vocabolo, cogliamo sia la parte assolata sia il lato in ombra, il volto oscuro della luna.
Lui implora, grida di volerla ancora, di volere ancora i loro abbracci in stanze chiuse e protette da sguardi esterni. E mentre lo urla sa che otterrà un “no”. Così come sa che non si deve e non si può. Non più. Lei segue la ragione. Accoglie la riflessione matura che la porta a rifiutare un rapporto che la sta corrodendo dentro e fuori. Ma mentre cede il passo alla ragione, dentro di sé, nel profondo, percepisce ancora fortissimo il desiderio di lui e del loro amore.
“Il battito del mio cuore / sul tuo / lì in penombra. / Sentirsi noi. / Lì in penombra. / Incoercibile serenità / dell’attimo. / Attimo / lieve / gaio / dirompente / che ha portato via / l’infantile. / Attimo / di un gesto / di una risata / di un gemito / di una occhiata / lì in penombra”. Sulla base di quanto esposto qui in questa disamina, la logica vorrebbe che questa espressione di desiderio ancora vivissimo, di trasgressione che urla, fossero gridati a voce ancora più alta da lui. Scopriamo invece che è il contrario. È lei che li pronuncia, nitidi, nella parte conclusiva del libro, dopo avere detto e argomentato mille “No”, con la n maiuscola, motivati, spiegati nei dettagli, con la chiarezza sofferta di chi valuta il bene e il male di tutto e di ciascuno.
Responsum è un libro molto particolare, nutrito da mille ossimori, alcuni voluti e creati ad hoc dall’autrice, altri nati dalla sincerità con cui i dialoghi dei due amanti sono stati riportati, quasi avessimo di fronte la trascrizione puntuale da parte del dibattito in un’aula di tribunale o di un registratore acceso tra le mura di un’alcova.
È un libro lineare e complesso, tenero e aspro, agro come frutto acerbo e tagliente come spina di rosa. È un libro che appare come espressione di una vicenda assolutamente individuale. E tuttavia ognuno, ciascuna lettrice ciascun lettore, alla fine vi può ritrovare qualcosa di suo, un pensiero, uno stato d’animo, un’incoercibile contraddizione esistenziale.
È un libro in cui l’amore, ammettendo le sue colpe, manifestando la propria imperfezione e fragilità, in realtà conferma, sornione, con occhio da angelo e da diavolo, la propria incontrastabile predominanza, la consapevolezza di possedere e di dare il solo bene e il solo male del mondo. Tutto il bene e tutto il male che gli esseri umani possono vivere, sentire, soffrire, desiderare, divorando ed essendo divorati.
Questo libro è un diario, ma anche un Bildungsroman, un romanzo di formazione scritto in versi, e un saggio filosofico travestito da frasi in apparenza semplici che parlano di abbracci nel buio, nella penombra sospesa tra la necessità umana di dare se stessi a chi veramente si ama e la consapevolezza altrettanto possente dell’autodistruzione.
In amore ci si annienta, sembra dirci l’autrice. Ma con altrettanta vividezza ci conferma che senza amore si è già morti molto prima di essere effettivamente defunti. Responsum è un processo all’amore, che, di riflesso, diventa un dibattimento sul confine tra libertà e regole, sul discrimine tra bene e male, tra osservanza del giusto e abbandono cerebrale e sensuale al peccato.
Alla fine di tutto però, in virtù del coraggio della sincerità che Rosaria Mariagrazia Fiorentino ha saputo mettere nero su bianco, viene fuori dalla lettura un verdetto, uno solo, incurante della ragione e della canonica coercizione: per un essere umano degno di tale nome, il solo autentico “peccato” è non avere amato e non amare.

Ivano Mugnaini

DODICESIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2024)

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DODICESIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2024)

a) Gradiva Publications bandisce la dodicesima edizione del Premio Internazionale di Poesia “Gradiva”. Al Premio si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2022 – maggio 2024. Sono escluse plaquettes. Alla partecipazione sono altresì esclusi libri prefati da membri della giuria. I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista quota di partecipazione. I partecipanti possono facoltativamente sostenere, in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere la poesia italiana nelle maggiori università dei Paesi anglofoni con Dipartimenti di Italianistica. *

b) Al vincitore sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari) e il rimborso al 50% delle spese di viaggio relative al biglietto aereo in classe economica dalla città italiana di partenza al Kennedy Airport. Case editrici o singoli autori devono spedire una copia del loro libro ENTRO IL 30 MAGGIO 2024 (farà fede il timbro postale) a ciascuno dei membri della Giuria sotto elencati con l’indicazione dell’indirizzo, telefono e email di ogni partecipante al Premio. Si prega NON spedire i libri per raccomandata. In alternativa si possono inviare i libri anche in formato PDF via email purché provvisti di copertina, anno di pubblicazione e ISBN.

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L’albergo dei morti – libro di Fabio Dainotti – Manni, 2023

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Fabio Dainotti, L’albergo dei morti,

Manni, 2023

Il titolo del libro di questo libro è ineludibile. Impone una riflessione e una risposta emotiva. Il riferimento alla morte, quel nitido memento mori, dovrebbe generare tristezza. Ma il vocabolo “albergo” ha assonanze differenti. Si vive con la morte accanto, in un luogo che non abbiamo scelto; ma si tratta pur sempre di una “vacanza”, seppure a tratti in una struttura che è a volte caserma, a volte ospedale, a volte istituto di pena. Ma è un albergo. Di morti vivi. Che sanno sognare. Che hanno conosciuto la poesia, la bellezza. Che hanno il privilegio di ore d’aria in cui possono creare e dialogare con poeti passati o moderni. I poeti vivono sempre nelle loro poesie. E ci sono modi di rendere migliore il soggiorno: donne giovani o piene di tempo, di primavere, di anni, ma anche di frutti succosi. “Sulle foglie del melo l’amarena / del tramonto: la vecchia signora / ce la offriva in giardino”.

Questa poesia, nitida e suasiva, è preceduta da una dedica, “A Gina”, ed è seguita da un luogo e da una data, “Brescia, 1965”. Questo breve e intenso componimento, possiede, come tutte le liriche di questo libro, la concretezza del vissuto, e, in modo spontaneo, l’offerta sincera di quel dono, oggetto concreto e simbolo, compendio di un tempo che, qui ed ora, rievoca se stesso con dolcezza aspra, autentica.

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Esiti del Premio “Astrolabio 2022/23 – Sono nata per amare”

AstrolabioCultura mi ha inviato gli esiti delle varie sezioni del Premio “Astrolabio 2022/23 – Sono nata per amare”.
Riporto qui di seguito i risultati esprimendo le mie congratulazioni alle autrici e agli autori premiati e segnalati.

IM

  Comune Pisa

               Assessorato alla Cultura             

Caffè Ussero

Incontri Letterari al Caffè Storico dell’Ussero 

                  Relais

Incontri Letterari al Relais Storico di Villa Corliano

ASTROLABIOCULTURA

PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA

     “ASTROLABIO 2022/23”

In memoria di Renata Giambene
X edizione del Terzo Millennio

Presieduto e diretto da Valeria Serofilli

 Verbale di Giuria

 

In Giuria: Gianpaolo G. Mastropasqua, Ivano Mugnaini, Andrea Salvini, Antonio Spagnuolo, Alessandra Ulivieri

 

PRIMA SEZIONE :

VOLUME EDITO DI POESIA

1° Classificato

Rita Pacilio Così l’anima invoca un soffio di poesia. Poesie scelte (Marco Saya editore, 2023)

2° Classificato

Martin Palmadessa Tanta roba di me (Aletti, 2021)

3° Classificato Giancarmine Fiume Reliquiario carnale, (Fallone editore, 2022)

Premio alla carriera per la varietà del percorso espressivo

Nadia Cavalera, Chiamata ai giusti (da Casuals. Spoesie 2010-2015, ABEditore, 2016)

PREMIO ALLA MEMORIA
Luciano Fusi con riferimento al volume La poesia di Luciano Fusi, di Sauro Damiani (Campano editore, 2023)

PREMIO ALLA MEMORIA

Alfonsina Storni. Amore e libertà di Vincenzo Mazzoni (Ibiskos Ulivieri Editrice, 2023)

Premio Speciale per l’originalità del testo

Andrea Malaguti Identificativo con trattino ed altre poesie in A. Calanchi Un pianeta piccolo piccolo (Ventura edizioni, 2022)

Premio Speciale della Giuria

Riccardo Mazzamuto 13 giorni al rifugio (Eretica edizioni, 2022)

Premio Speciale per la forza espressiva del volume

Alessandro Russo Finché il sangue non ci separi (Leonida Edizioni, 2023)

Premio Sezione Sono nata per amare

Silvia Polidori Il soffio del vento – Poesie d’amore, Youcanprint edizioni

Finalisti in ordine di graduatoria

Roberto Tauro Testimone muto, Chiado books

Giovanna Santagati Passi, Youcanprint edizioni

Dario Gallo Il giardino dentro, Europa edizioni

Giancarlo Baroni I nomi delle cose, puntoacapo edizioni

Lorenzo Piccirillo L’ombra degli attimi, Leonida Edizioni

Ornella Fiorentini Fuoco e fede, Lupi editore

Virgilio Atz Vita asimmetrica, Carta e penna edizioni

Livio Bottani Elogio del disinganno, Aracne editore

Menzione d’onore

Rosaria Cicciarella Pennellate di idee (haiku, Albatros edizioni)

SECONDA SEZIONE: SILLOGE INEDITA

1° Classificato

Franco Casadei

“Ci vorrebbe un poeta in ogni strada”

2° Classificato

Paolo Panattoni “La vita è un prisma”

3° Classificato

Serenella Menichetti “Cogito ergo sum”

Premio per l’attualizzazione in chiave sociale del discorso poetico a “T’insegnerò l’attesa” di Vincenzo Mastropirro

Premio espressività Valentina Rosanna Lo Bello “Rossetto sbavato”

Premio per il dialogo internazionale all’insegna della poesia: Carmen Vascones, “Traza del amor”

Premio per il percorso poetico e le connessioni interdisciplinari: Franco Donatini, “Sotto il senso del vivere”

Finalisti ex aequo

Mauro Corona “Il pensiero nella sua luce”

Antonio Di Vincenzo “Viaggio di ritorno”

Giuliana Donzello “Alla foce dell’Archelòos”

Cesare Cuscianna “Elogio dell’impalpabile”

Adele Denza “L’autunno del cuore”

TERZA SEZIONE: POESIA SINGOLA

1° Classificato

Stefano Baldinu “Martina”

2° Classificato

Anita Napolitano “A mio padre”

3° Classificato

Antonella Iacoponi “La libertà di Sisifo”

Menzione d’Onore: Patrizia Nannetti “La zattera”

Sezione specifica a tema: Cristian Belloni, “L’amore”

Premio speciale per l’originalità del tema

Maria D’Ippolito “L’ imperfezione della rosa”

Premio speciale per la rappresentazione metaforica del reale in poesia

Licia Sansone “Scarpe strette”

Premio speciale per il valore etico sociale del testo

Francesca Rivolta “Missili”

Premio speciale del Presidente di Giuria

Cristina Coppini “Ravenna, Pineta di Classe”

Premio Speciale per la forza espressiva

Devid Bracaloni “I figli dei tablet”  

Premio Speciale della Giuria

Lucia Enedina Campus “Il lucernaio”

SEZIONE SPECIFICA A TEMA

Finalisti in ordine di graduatoria

Lorenzo Oggero

Francesco Palma

Roberto Casati

Giorgio Perizio

QUARTA SEZIONE:

100 PAROLE PER UN RACCONTO

1° Classificato Josè Berno “Bolle di sapone”

2° Classificato Roberto Maggi “Breve apologo zen”

3° Classificato Cristian Lorenzini “Lo sconosciuto”

Premio Speciale per la forza espressiva del testo

Omar Alfredo Lessi “Le parole che portano lontano”

Sezione speciale Sono nata per amare

Vilma Bertagna “Sono nata”

Finalisti ex aequo:

Giuseppe Raineri “L’ inchino”

Giusy De Vizia “La risata”

Monica Martinelli “Flash back”

Premio Astrolabio 2022/2023 – proroga scadenza

AstrolabioCultura mi segnala la proroga del Concorso “Astrolabio 2022/23 – Sono nata per amare”. Riporto qui di seguito il bando con le indicazioni riguardanti la nuova data di scadenza.

IM

§§§§§§§§§§§

ASTROLABIOCULTURA – Su richiesta di numerosi autori che stanno ultimando le proprie opere per la partecipazione al Premio Astrolabio e anche per altri autori che fossero interessati alla partecipazione la Giuria del premio ha deciso di prorogare la data di scadenza al 24 giugno
..

Premio Astrolabio – “La resilienza” – bando 2020 / 21 - Ivano Mugnaini

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ASTROLABIOCULTURA

Premio Letterario

“Astrolabio 2022/23 – Sono nata per amare”

Premio Internazionale di Poesia e Microracconti (10a Edizione del Terzo Millennio) dedicato alla memoria di Giorgio Bárberi Squarotti e Renata Giambene
presieduto e diretto da Valeria Serofilli Presidente fondatrice di AstrolabioCultura

Bando di Concorso

AstrolabioCultura, con la collaborazione dell’Editrice Ibiskos Ulivieri, Editrice di Empoli, con il Gruppo Internazionale di Lettura (Presidente fondatrice Renata Giambene), con la Libera
Accademia Galileo Galilei di Pisa e con il patrocinio della Provincia di Pisa, istituisce la decima Edizione del Concorso Letterario Astrolabio allo scopo di promuovere la parola poetica e il componimento di fantasia e al fine di evidenziare nel panorama letterario attuale opere di autori degne di attenzione.
Oltre alle “classiche” quattro sezioni a tema libero, a cui si concorre con le modalità qui sotto specificate, gli autori potranno inviare lavori ispirati al tema: “Io, nell’ordine naturale, sono nata non per odiare, ma per amare”, tratto da Sofocle, Antigone, v. 523. Le autrici e gli autori che intendono concorrere a questa sezione dovranno specificarlo all’atto dell’invio dei loro componimenti.
SEZIONI A TEMA LIBERO
Prima sezione:
Volume edito di poesia per un’opera in versi pubblicata a partire dal 2010. Inviare due copie del volume di poesia. Solo una delle copie dovrà recare i dati completi dell’autore, assieme ad un breve curriculum biobibliografico e ad un indirizzo di posta elettronica.
Seconda sezione:
Silloge inedita (minimo 10 poesie – massimo 20) in due copie. Soltanto una delle copie dovrà recare il nome e l’indirizzo completo, comprensivo di indirizzo di posta elettronica dell’autore. È gradito un breve curriculum da allegare in busta chiusa.
Terza sezione:
Poesia singola a tema libero. Si partecipa inviando da una a tre poesie edite o inedite. È consentito inviare anche poesia già premiate in altri concorsi.
Inviare le poesie in 2 copie di cui solo una dovrà recare i dati completi dell’autore, un breve curriculum e un indirizzo di posta elettronica.
Quarta sezione:
100 parole per un racconto, riservata a un microracconto edito o inedito. Tema: libero.
Caratteristiche del testo: Word Times New Roman corpo 12, Lunghezza: non superiore a 100 parole.
La sezione è aperta agli autori di età superiore a 16 anni.
Inviare il testo in 2 copie di cui solo una dovrà recare i dati completi dell’autore, un breve curriculum e un indirizzo di posta elettronica.
Per inedito s’intende opera mai apparsa in volume individuale.
A partire da questa edizione, è consentito, per tutte le sezioni di concorso, anche optare per
INVIO DELLE OPERE CON POSTA ELETTRONICA.
Gli inediti, gli ebook e i PDF dei libri editi possono infatti essere inviati anche per posta elettronica al seguente indirizzo: premioastrolabio7@gmail.com
Per la partecipazione con lavori inediti è sufficiente inviare un file anonimo in formato Word .doc oppure PDF.
In un file a parte indicare le proprie generalità e i recapiti, indirizzo e posta elettronica.
I concorrenti che intendono inviare libri editi devono allegare alla mail anche un file con l’immagine di copertina, se non presente nel PDF, e specificare nel corpo della mail da quale casa editrice è stato pubblicato, o se si tratta di libro autopubblicato.
Per tutte le sezioni è inoltre richiesto l’invio, sempre nella stessa mail contenente il PDF del libro e l’immagine della copertina, della seguente
DOCUMENTAZIONE:
Scansione o fotografia chiara e ben leggibile di:
° Modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte.
° Ricevuta di pagamento della quota di partecipazione
Giuria
Presidente Valeria Serofilli (Presidente fondatrice di AstrolabioCultura, poeta e critica letteraria). I Membri di Giuria saranno resi noti in sede di premiazione.
Comitato d’Onore
Pier Paolo Magnani (Assessore alla Cultura del comune di Pisa), Paolo Ruffilli( poeta). Regolamento
Le opere concorrenti, complete di copia del versamento, scheda di iscrizione (reperibile in calce al presente bando), curriculum dell’autore e breve sinossi dell’opera, vanno spedite (evitando l’invio tramite posta raccomandata) al seguente indirizzo:
Segreteria Premio Astrolabio, via Ciardi nr° 2F, 56017 Pontasserchio di San Giuliano Terme (PI)
entro e non oltre il 15 maggio 2023 (farà fede il timbro postale).

(scadenza prorogata al 24 giugno 2023 )

Continua la lettura di Premio Astrolabio 2022/2023 – proroga scadenza

Premio GRADIVA 2023 – bando aggiornato con modifiche

Pubblico il bando del Premio GRADIVA, edizione 2023, riservato ai libri di poesia, bandito da Gradiva Publications.

La Giuria ha introdotto alcune modifiche rispetto al bando precedentemente pubblicato. Tali modifiche sono state pensate per agevolare la partecipazione.

La cerimonia di premiazione avrà luogo nel corso dell’autunno 2023 presso il Center for Italian Studies della State University di New York, con l’obbligo da parte dell’autrice o dell’autore di presenziare alla cerimonia pena il decadimento pecuniario del Premio.

Invito gli autori interessanti a leggere con attenzione il bando qui sotto riportato e a partecipare.

Per ulteriori informazioni, contattare la segreteria via email: gradivasunysb@gmail.com o visitare il sito www.gradivapublications.com .

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UNDICESIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2023)

Gradiva Publications bandisce l’undicesima edizione del Premio Internazionale di Poesia “Gradiva”. Al Premio si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2021 – maggio 2023. Sono escluse plaquettes e pubblicazioni digitali. Alla partecipazione sono altresì esclusi libri prefati da membri della giuria. I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione. I partecipanti possono facoltativamente sostenere, in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere la poesia italiana nelle maggiori università dei Paesi anglofoni. *

Continua la lettura di Premio GRADIVA 2023 – bando aggiornato con modifiche

Editi ed inediti

Se avete scritto delle poesie, oppure un romanzo, o dei racconti, inviatemi i file in lettura a:
ivanomugnaini@gmail.com.
Sarò lieto di leggerli per un’eventuale pubblicazione, se si tratta di inediti, o per una recensione nel caso di volumi già pubblicati.
Oppure per la traduzione in inglese di brani di prosa o poesie,  sillogi o interi libri o manoscritti. 

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Premio Letterario Astrolabio 2022/23

Premio Astrolabio – “La resilienza” – bando 2020 / 21 - Ivano Mugnaini

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ASTROLABIOCULTURA

Premio Letterario

“Astrolabio 2022/23 –

Sono nata per amare”

Premio Internazionale di Poesia e Microracconti (10a Edizione del Terzo Millennio) dedicato alla memoria di Giorgio Bárberi Squarotti e Renata Giambene
presieduto e diretto da Valeria Serofilli Presidente fondatrice di AstrolabioCultura

Bando di Concorso

AstrolabioCultura, con la collaborazione dell’Editrice Ibiskos Ulivieri, Editrice di Empoli, con il Gruppo Internazionale di Lettura (Presidente fondatrice Renata Giambene), con la Libera
Accademia Galileo Galilei di Pisa e con il patrocinio della Provincia di Pisa, istituisce la decima Edizione del Concorso Letterario Astrolabio allo scopo di promuovere la parola poetica e il componimento di fantasia e al fine di evidenziare nel panorama letterario attuale opere di autori degne di attenzione.
Oltre alle “classiche” quattro sezioni a tema libero, a cui si concorre con le modalità qui sotto specificate, gli autori potranno inviare lavori ispirati al tema: “Io, nell’ordine naturale, sono nata non per odiare, ma per amare”, tratto da Sofocle, Antigone, v. 523. Le autrici e gli autori che intendono concorrere a questa sezione dovranno specificarlo all’atto dell’invio dei loro componimenti.
SEZIONI A TEMA LIBERO
Prima sezione:
Volume edito di poesia per un’opera in versi pubblicata a partire dal 2010. Inviare due copie del volume di poesia. Solo una delle copie dovrà recare i dati completi dell’autore, assieme ad un breve curriculum biobibliografico e ad un indirizzo di posta elettronica.
Seconda sezione:
Silloge inedita (minimo 10 poesie – massimo 20) in due copie. Soltanto una delle copie dovrà recare il nome e l’indirizzo completo, comprensivo di indirizzo di posta elettronica dell’autore. È gradito un breve curriculum da allegare in busta chiusa.
Terza sezione:
Poesia singola a tema libero. Si partecipa inviando da una a tre poesie edite o inedite. È consentito inviare anche poesia già premiate in altri concorsi.
Inviare le poesie in 2 copie di cui solo una dovrà recare i dati completi dell’autore, un breve curriculum e un indirizzo di posta elettronica.
Quarta sezione:
100 parole per un racconto, riservata a un microracconto edito o inedito. Tema: libero.
Caratteristiche del testo: Word Times New Roman corpo 12, Lunghezza: non superiore a 100 parole.
La sezione è aperta agli autori di età superiore a 16 anni.
Inviare il testo in 2 copie di cui solo una dovrà recare i dati completi dell’autore, un breve curriculum e un indirizzo di posta elettronica.
Per inedito s’intende opera mai apparsa in volume individuale.
A partire da questa edizione, è consentito, per tutte le sezioni di concorso, anche optare per
INVIO DELLE OPERE CON POSTA ELETTRONICA.
Gli inediti, gli ebook e i PDF dei libri editi possono infatti essere inviati anche per posta elettronica al seguente indirizzo: premioastrolabio7@gmail.com
Per la partecipazione con lavori inediti è sufficiente inviare un file anonimo in formato Word .doc oppure PDF.
In un file a parte indicare le proprie generalità e i recapiti, indirizzo e posta elettronica.
I concorrenti che intendono inviare libri editi devono allegare alla mail anche un file con l’immagine di copertina, se non presente nel PDF, e specificare nel corpo della mail da quale casa editrice è stato pubblicato, o se si tratta di libro autopubblicato.
Per tutte le sezioni è inoltre richiesto l’invio, sempre nella stessa mail contenente il PDF del libro e l’immagine della copertina, della seguente
DOCUMENTAZIONE:
Scansione o fotografia chiara e ben leggibile di:
° Modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte.
° Ricevuta di pagamento della quota di partecipazione
 
Giuria
Presidente Valeria Serofilli (Presidente fondatrice di AstrolabioCultura, poeta e critica letteraria). I Membri di Giuria saranno resi noti in sede di premiazione.
Comitato d’Onore
Pier Paolo Magnani (Assessore alla Cultura del comune di Pisa), Paolo Ruffilli( poeta). Regolamento
Le opere concorrenti, complete di copia del versamento, scheda di iscrizione (reperibile in calce al presente bando), curriculum dell’autore e breve sinossi dell’opera, vanno spedite (evitando l’invio tramite posta raccomandata) al seguente indirizzo:
Segreteria Premio Astrolabio, via Ciardi nr° 2F, 56017 Pontasserchio di San Giuliano Terme (PI)
entro e non oltre il 15 maggio 2023 (farà fede il timbro postale).
Si richiede anche l’invio telematico dei testi al seguente indirizzo di posta elettronica: premioastrolabio7@gmail.com .
Per agevolare il lavoro della Giuria, si raccomanda ai concorrenti di inviare i propri lavori prima possibile, senza attendere il periodo a ridosso della scadenza.
Possono partecipare al concorso autori italiani e stranieri con elaborati dattiloscritti in lingua italiana redatti su foglio formato A4.
È ammessa la partecipazione a più sezioni versando per ciascuna sezione il relativo contributo. Gli elaborati partecipanti al Premio non saranno restituiti.
Per i libri editi è prevista la cessione, a cura della Segreteria del Premio, di una copia dei testi alla Biblioteca Comunale della città di Pisa.
L’esito del concorso verrà comunicato ai soli vincitori e segnalati e ai concorrenti che avranno indicato il proprio indirizzo di posta elettronica.
Per ciascuna sezione inviare € 20 per rimborso spese di segreteria, da versare in contanti in busta chiusa o tramite bonifico bancario sul seguente conto:
IBAN: IT03 T 05034 14026 000000201175 intestato a Valeria Serofilli specificando nella causale “Premio Nazionale di Poesia Astrolabio 2020”.
Si prega di allegare ai lavori concorrenti la scheda di partecipazione, la liberatoria e la fotocopia dell’avvenuto pagamento.

Premi

I primi tre autori classificati verranno inseriti nell’Antologia “C’è un tempo per…” pubblicata da Ibiskos Ulivieri Editrice, con specifico riferimento al Premio Astrolabio. Riceveranno inoltre una targa con l’indicazione del riconoscimento ottenuto.
Al primo classificato di ogni sezione verrà consegnato l’Astrolabio simbolo della Libera Accademia Galileo Galilei, opera dell’artista Vittorio Minghetti.
I concorrenti premiati, inoltre, potranno essere inseriti nel Calendario degli incontri curati e promossi da Valeria Serofilli allo storico Caffè dell’Ussero, al Relais dell’Ussero della Villa di Corliano (http://www.villadicorliano.it/ ), alla libreria Blu Book di Palazzo Blu di Pisa (https://www.turismo.pisa.it/luogo/palazzo-agostini-e-caffe-dell-ussero?context=3906 ) e alla biblioteca SMS di Pisa.
Le opere degli autori premiati o segnalati potranno essere presentate da esponenti dell’Associazione Astrolabiocultura presso alcune scuole e biblioteche del comprensorio pisano.
La Segreteria di AstrolabioCultura comunicherà, a seconda dell’esito dell’attuale pandemia, le disposizioni concernenti la parte conclusiva del Concorso, i cui risultati verranno resi noti i primi di giugno.
I premi dovranno essere ritirati personalmente dai vincitori o in caso di impossibilità ritirati da un delegato.
La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
La Giuria si riserva di apportare modifiche al presente bando qualora se ne presentasse la necessità.
I dati personali dei concorrenti saranno tutelati a norma della legge 675/96 sulla privacy. Alcuni degli autori delle varie sezioni, i cui testi, indipendentemente dalla classifica finale del
Premio, verranno ritenuti interessanti, originali e di pregio, saranno contattati dall’editrice Ibiskos
Ulivieri e riceveranno ulteriori vantaggiose proposte di pubblicazione.
Per eventuali informazioni e comunicazioni rivolgersi al seguente indirizzo e-mail: premioastrolabio7@gmail.com  
 
 
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MODULO A

PREMIO ASTROLABIO 2020 / 2021

Concorso Letterario

 

MODULO DI ISCRIZIONE

 

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI LIBERATORIA PER L’UTILIZZO DELLE

 

OPERE

 

 

Il/la sottoscritto/a (cognome e nome) Nato/a                        il

Residente a                           Provincia

Via

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chiede di iscriversi al concorso PREMIO ASTROLABIO

 

 

SEZIONE:

 

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con l’elaborato (specificare se si tratta di silloge, poesia o microracconto) dal titolo:

 

__________________________________________________________

 

 

 

 

 

Dichiara

 

di aver letto e accettato in ogni sua parte il contenuto del regolamento del concorso “PREMIO Astrolabio”di aver letto e compreso l’informativa per il trattamento dei dati sensibili, la liberatoria per l’utilizzo delle opere che presenterà e la clausola di manleva, poste a seguito del presente modulo.

Luogo_      , data Firma

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DEL D.Lgs. 196/2003

L’organizzazione del concorso si impegna all’utilizzo dei tuoi dati personali in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa sulla privacy. In particolare l’organizzazione dichiara che:

i tuoi dati personali, raccolti con il modulo di iscrizione, potranno essere registrati su database;la comunicazione dei tuoi dati personali è indispensabile per il corretto svolgimento e gestione del concorso (raccolta ed esame dei disegni, designazione dei vincitori, aggiudicazione dei premi ecc.);il consenso al trattamento dei tuoi dati è obbligatorio, pena l’impossibilità di procedere con l’iscrizione;in qualità di iscritto al concorso potrai in qualsiasi momento:avere conferma dell’esistenza di trattamenti di dati che ti riguardano;la cancellazione dei dati trattati in violazione della Legge;l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati.

 

 

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NEGARE IL PROPRIO CONSENSO     DARE IL PROPRIO CONSENSO

 

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comunque al solo fine di gestione e promozione del concorso stesso, autorizza la pubblicazione, diffusione e riproduzione in qualsiasi forma, nonché la conservazione in appositi archivi informatici.

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dichiara di essere consapevole che le opere (inviate o consegnate a mano – originali e del tutto conformi al regolamento del concorso) sono affidate agli organizzatori con il solo fine di partecipare al concorso. Pertanto solleva le persone incaricate del trattamento delle proprie opere da ogni responsabilità derivante dal furto, sottrazione, distruzione, danneggiamento in

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Tutte le cose che chiudono gli occhi

Facendo un’operazione di sintesi estrema, leggendo il materiale che ho ricevuto da Annalisa Ciampalini mi soffermerei su alcune parole, tratte dalla nota personale dell’autrice e dalla recensione di Giancarlo Sissa. L’autrice, parlando del suo libro, osserva: “sentivo che un succedersi troppo veloce e prevedibile degli eventi mi impediva di viverli pienamente, di riconoscerli, di ascoltarli, di averne cura”. Avere cura degli eventi è un’espressione che sfugge agli schemi. In genere ci si preoccupa di affrontarli, gli eventi, di ottimizzarli, di organizzarli e mille altre azioni pratiche e utilitaristiche. Annalisa Ciampalini si ripropone di ascoltarli e riconoscerli. Gli eventi come persone. Forse perché ogni accadimento, ogni attimo che viviamo, ogni passo che percorriamo e che ci percorre, è fatto del pensiero di persone, presenti o assenti, fragili ed effimere e allo stesso tempo assolutamente indelebili.
C’è in questo libro della Ciampalini una sincerità che traspare. Non c’è sfoggio né volontà di stupire. C’è una necessità vera di avere cura per potere ricevere cura. Dagli altri, ma anche dai fatti della vita, dal bene e dal male, dagli occhi dolci e da quelli feroci, dalle cose, dai passi sull’erba ma anche sul fango, sulle rocce, sui rovi.
Alle parole della Ciampalini fa eco adeguata la nota critica di Sissa, anch’essa da leggere nella sua totalità, nella sua struttura completa, organica. Tenendo fede alla promessa della sintesi, propongo, tra i tanti passaggi interessanti della recensione, questo estratto:
 “La stanza condivisa, secondo la definizione di Annalisa: «il luogo dove più luoghi coincidono, stanza di comunità, stanze d’aspetto di reparti difficili, ospizi, talora anche un’aula di scuola », ipotesi insomma comunitaria, ipotesi d’amore e di pietas partecipata, esposta e raccolta al tempo stesso, restituita al mondo e ai suoi soggetti secondo una grammatica anche spirituale ma inedita, da scoprire, da imparare, da far propria con la dovuta attenzione («Ci vollero giorni per capire i compiti che ci erano stati assegnati.») perché l’attenzione all’altro – e a se stessi – esclude ogni infingimento e impone regole severe, atte a testimoniare:
Nessuno di noi
può sostare nei pressi della parete più esposta.
Oltre quel muro
risiedono i malati veri
coloro che per le continue febbri
disertano le lezioni mattutine.
Le menti illuminate
che fissano un punto fuori campo
e colgono nel segno.
In questo brano, seguito da alcuni versi di Annalisa, Sissa individua “ipotesi d’amore e di pietas partecipata”. L’utilizzo della parola “ipotesi” ci conduce su un terreno simile a quello precedentemente accennato. Non ci sono certezze, non c’è un sentiero asfaltato su cui avanzare baldanzosi. L’amore è una scommessa. Non di rado persa. Così come altrettanto di sovente gli eventi di cui cerchiamo di avere cura ci strangolano senza neppure concederci una parola ulteriore. Eppure, ed è qui il percorso che combacia con la meta, esiste quella pietas, quell’atteggiamento difficile da definire e da inquadrare in termini logici, razionali. Forse, la direzione da seguire è quella dello sguardo dei malati veri, dei fragili, dei non integrati né integrabili. Gli occhi che fissano un punto fuori campo e colgono nel segno.
Potrebbe non essere casuale, allora, il titolo del libro, Tutte le cose che chiudono gli occhi. Non è escluso che per avere cura, per ricevere cura, per giungere alla pietas autentica, davvero condivisa, gli occhi si debbano chiudere invece che spalancare. Oppure, ma un’ipotesi non esclude l’altra, che si debba essere fragili, al punto di farsi buio, cecità quasi letale, per potere cogliere il riflesso autentico della luce, quello che, a tratti, risana anche il corpo.
Anche in questa occasione il mio intento è quello di stimolare la curiosità dei lettori. Queste mie succinte note spero possano incuriosire e indurre a cercare e leggere il libro di Annalisa Ciampalini, scritto senza paillettes e senza il photoshop. Con l’autenticità di chi si mette a nudo, non per esporsi in vetrina ma per fuggire lungo un dirupo boschivo. Senza tuttavia smettere di pensare e sentire, continuando ad avere cura di quella parte di mondo e di tempo, di fragilità e di bellezza, che ognuno, a dispetto di tutto, ospita dentro di sé. 
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 ESTRATTI DALLA RECENSIONE DI GIANCARLO SISSA
“Quarta raccolta dopo L’istante si dilata (2008), L’assenza (2014) e Le distrazioni del viaggio (2018), Tutte le cose che chiudono gli occhi (2022), rispettato l’intervallo di quattro anni che separa un libro dall’altro – e che testimonia di una scrittura governata dalla cura e dalla ponderatezza e avulsa dunque da frette e smanie – ci consegna il punto d’arrivo, provvisorio ma certo, di una scrittura in versi di elegante compostezza e di serena severità anche formale. L’estrema pulizia del dettato poetico di Annalisa Ciampalini è infatti senza dubbio il più corretto strumento, oltre che il più affidabile posizionarsi rispetto alle possibilità stilistiche (….)
 
È questa l’ora del fuoco
in un tempo deciso oltre il cielo.
Rendi caldo il mio posto liquido
infondi l’idea del grano,
dell’impasto che poi sarà pane.
Il tuo mezzogiorno ampio
in questa luce di fondale.
come già lasciava presagire l’esergo da un’altra poetessa grande e di nitida pronuncia quale Silvia Bre:
Come quando in una qualche stagione
spicca l’istante che la farà nostra. “
“Ruota peraltro, questa raccolta, attorno a due sezioni che a me paiono fondanti di quello che si può considerare sia il punto d’arrivo – provvisorio – della poesia di Ciampalini, sia il luogo dal quale ripartire per nuove ipotesi di scrittura. Mi riferisco a Il posto (la terza dopo Stagioni in prestito e Forme del tempo) e a La stanza condivisa (la quarta, prima della conclusiva Viaggi). La sezione Il posto si apre con una prosa di straordinaria resa onirica caratterizzata da un’aura diffusa d’incantesimo, di cosa che non si vuole scordare.”
“La stanza condivisa, secondo la definizione di Annalisa: «il luogo dove più luoghi coincidono, stanza di comunità, stanze d’aspetto di reparti difficili, ospizi, talora anche un’aula di scuola », ipotesi insomma comunitaria, ipotesi d’amore e di pietas partecipata, esposta e raccolta al tempo stesso, restituita al mondo e ai suoi soggetti secondo una grammatica anche spirituale ma inedita, da scoprire, da imparare, da far propria con la dovuta attenzione («Ci vollero giorni per capire i compiti che ci erano stati assegnati.») perché l’attenzione all’altro – e a se stessi – esclude ogni infingimento e impone regole severe, atte a testimoniare:
Nessuno di noi
può sostare nei pressi della parete più esposta.
Oltre quel muro
risiedono i malati veri
coloro che per le continue febbri
disertano le lezioni mattutine.
Le menti illuminate
che fissano un punto fuori campo
e colgono nel segno.
Nella stanza condivisa
i posti vuoti
creano il luogo di un amore cresciuto a dismisura
la forma sensuale dei corpi
tramutati in assenza.”
Giancarlo Sissa
**************
 
Annalisa Ciampalini
Tutte le cose che chiudono gli occhi
Prefazione
di Valeria Serofilli
 
È coerente il percorso di Annalisa Ciampalini, la strada espressiva intrapresa e condotta con costanza. Si muove tra visione e riflessione, buio e ricerca di luce, corporeità e nitidezza. Non è casuale il titolo di questa sua raccolta: “Tutte le cose che chiudono gli occhi”. È adeguato allo specifico dei testi che compongono la silloge e anche al percorso più ampio a cui si è fatto cenno in precedenza. La chiusura degli occhi è un gesto in apparenza minimo, quasi impercettibile, eppure in grado di contenere vasti orizzonti di significati e di simboli. In primo luogo il punto che separa ed unisce la veglia dal sonno (e quindi dal sogno) e la morte dalla vita. In quel gesto minimo è racchiuso il tutto. È anche un gesto di estrema dolcezza e delicatezza, che tuttavia esprime anche la forza di una necessità che è altresì, potenzialmente, una scelta. Chiudere gli occhi vuole poter dire anche schierarsi altrove, scegliere di non vedere, non guardare, rifugiarsi in un mondo altro, differente.
L’esergo, tratto dai versi di Silvia Bre, contribuisce anch’esso a determinare l’atmosfera, l’approccio, il punto di vista: “Come quando in una qualche stagione / spicca l’istante che la farà nostra”. Il libro della Ciampalini parla della ricerca di quell’attimo, di quella stagione, di quel tempo che si distingue perché rivela ciò che veramente siamo, l’essenza. A tutto ciò si collega anche l’inizio del libro, la lirica iniziale: “I nostri corpi complementari / il tuo chiarore / la mia esile oscurità. / Tua è la pietra dell’inverno / il seme dormiente nel giaciglio scuro / le mani che sanno dove premere. / A me resta l’albero lontano / il bianco che si accumula piano / il fiore pallido / esitante tra le dita”.
La cito nella sua totalità perché contiene in sé molte parole chiave, molti spunti utili ed illuminanti. Prima di tutto una diversità che però risulta essere “complementare”. Tutto ciò ci riporta ai contrasti fondamentali a cui si è fatto cenno all’inizio di questa disanima. Dicotomie che costituiscono il filo rosso dell’intera raccolta. Chiarore e oscurità, innanzitutto, che fa pensare anche a quegli occhi, a quelle palpebre aperte e chiuse evocate nel titolo. La poetessa si descrive di riflesso, per contrasto, appunto.
Nei confronti di un destinatario reale, un “tu” a cui si rivolge, un compagno di viaggio, o forse di vita. Ma quell’essere in carne e ossa potrebbe essere anche a sua volta un simbolo, una metafora: potrebbe essere la vita stessa, o forse la poesia, o forse il doppio che ciascuno di noi ospita dentro di sé, la controparte della propria luce e del proprio buio. La complementarietà che è necessaria per definire noi stessi in rapporto al mondo.
Non sono mai puramente descrittivi i riferimenti della Ciampalini. Il giaciglio scuro, l’albero lontano il fiore pallido, non sono richiami estetici o un contorno. Si tratta dell’essenza, del punto di confine che allo stessopunto separa ed unisce due modi di essere e di vedere. La silloge si muove tra gli estremi del tempo, inteso come sequenza cronologica ma anche come susseguirsi di calore e gelo, buio e oscurità. Ancora una voltaquesto contrasto è essenziale: il buio si distingue dalla luce e ognuno concede all’altro senso e significato. Ci sono varie poesie in questo libro dedicate all’inverno, alla stagione che attende inesorabile. Sappiamo che arriverà, ma non è un caso che la poetessa sottolinei più volte l’impossibilità di farsi trovare pronti, preparati.
L’inverno non è solo la controparte dell’estate. È una condizione più ampia, una stagione interiore. Interessante, è giusto confermarlo, è l’intreccio che si crea nelle liriche di questa raccolta tra il clima meteorologico e lo scorrere del tempo umano. Tra i colori del cielo e gli stati d’animo.
“La fragilità sta nel verso che non dura / scriverlo su carta / voltarsi per leggerlo di nuovo / e il segno muore. / Il verso frontale volitivo e pieno / la parola stretta sotto la palpebra che duole / e poi il vuoto”.
Questi versi riassumono bene l’intento, l’approccio a cui si è fatto riferimento: la caducità di ogni cosa umana, ribadita, confermata. Ma, accanto ad essa, la volontà e la necessità di scrivere su carta quella fragilità che è punto di partenza e di arrivo allo stesso tempo. Così come la stessa palpebra che muore ma conferma di essere stata viva con l’atto stesso di provare dolore.
Per trovare nelle liriche della Ciampalini un chiarore di speranza, bisogna attendere una lunga, adeguata riflessione sul contrasto fondamentale. “La luce sulla soglia / è promessa di futuro / un sogno bisbigliato all’orecchio. / Un’alba che vince / la sua stessa agonia”.
La luce non è certezza, è promessa. Non è una realtà conseguita e assoluta. È un sogno. Ma è un sogno essenziale alla vita stessa. Proprio perché nasce dalla certezza reale del dolore ma sa andare oltre. Nonostante tutto. A dispetto di tutto.
Una silloge matura, consapevole, questa di Annalisa Ciampalini. Percorsa con attenzione al dettaglio, alla sfumatura. Mai distratta da frasi roboanti ma vuote. L’autrice si muove all’interno di simboli costanti e fondamentali esplorando un’ampia gamma di richiami e di rimandi. Il dolore è alimento di tutti i versi, e la conquista di una stagione di luce, anzi di un istante di luce, passa attraverso una lunga serie di immagini di fragilità e di oscurità, il processo necessario per acquisire una visione nitida, accurata: “Le parole – poche, solo d’annuncio / si dispongono a contorno della scena. / Luce condivisa, forma circolare di un’idea. / Perfetta, mai pronunciata aderenza”. Alla fine della silloge e della strada espressiva da essa percorsa, resta una ferita che non si cuce. Ma il libro della Ciampalini è una interessante e sincera testimonianza in versi della volontà della poesia di aprire le palpebre sul dolore individuale e sul buio del mondo, trattenendo, nel riflesso, la scommessa della luce.
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NOTA PERSONALE
 di Annalisa Ciampalini
 SULLA RACCOLTA
 
Nonostante volessi scrivere di ciò che mi stava attorno, sentivo forte il desiderio di riposo e di distanza dal tumulto della vita. Sentivo che un succedersi troppo veloce e prevedibile degli eventi mi impediva di viverli pienamente, di riconoscerli, di ascoltarli, di averne cura. Durante la composizione della silloge è sorta la necessità di una condivisione con altre persone: di costruire, o anche solo individuare una meta comune, un punto di ritrovo, un sentimento che fossero significativi per me e per quanti percepivo vicini.
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Nota biobibliografica di Annalisa Ciampalini
Annalisa Ciampalini è nata a Firenze nel 1968 e lavora a Empoli, dove risiede. Ama da sempre la poesia e la matematica, la musica e la natura. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta “L’istante si dilata” con Ibiskos Editrice, nel 2014 la raccolta “L’assenza” edita da Ladolfi Editore. Nel 2018 pubblica “Le distrazioni del viaggio” con Samuele editore, libro tradotto in spagnolo da Antonio Nazzaro. Suoi contributi appaiono su diverse antologie edite da Fara editore. Insieme a Giancarlo Stoccoro ha contribuito al libro Pierino Porcospino e l’analista selvaggio (ADV Publishing House 2016) volume che raccoglie testi di diversi autori.
Nell’aprile 2022 pubblica “Tutte le cose che chiudono gli occhi” (peQuod, collana portosepolto diretta da Luca Pizzolitto)
Dal 2017 frequenta la scuola “La poesia è di tutti” diretta da Massimiliano Bardotti.